Wall Street tenta la ripresa
Lo schiaffo arrivato dalla Fed è stato forte. Ma non irreparabile.
I futures Usa
Per questo motivo i mercati statunitensi tentano una ripresa all’indomani dell’ennesimo crollo. Alle 13.20 (ora italiana) infatti, i futures sul Dow Jones segnavano un seppur modesto 0,28%, seguiti da un S&P 500 a 0,34% e da un più incoraggiante Nasdaq a 0,5%.
Il calo di ieri
Come accennato, ieri, invece, dopo un’apertura incoraggiante i listini Usa hanno virato in deciso ribasso dopo le parole del governatore della Federal Reserve Jerome Powell. Ecco allora il suono della campanella ha sorpreso il Dow Jones e l’S&P500 rispettivamente in calo dell’1,49% e dell’1,54%, mentre il Nasdaq Composite è arrivato a perdere il 2,17%.
L’EUR/USD
In calo anche il cross euro/dollaro. Il biglietto verde scivola ai minimi sui 10 giorni proprio dopo i tagli delle prospettive di crescita del Pil Usa operati dalla Fed. Secondo le proiezioni della banca centrale, infatti, il 2019 vedrà una crescita al 2,3% invece che al 2,5% come inizialmente previsto. Da qui l’indebolimento del dollaro. Attualmente il rapporto con la moneta unica è di 1,15.
Delusione Fed
La delusione è arrivata a causa di una Fed meno accomodante del previsto che ha confermato come certi altri due rialzi per il prossimo anno. Non solo, ma lo stesso governatore Powell ha dichiarato che la banca centrale Usa è soddisfatta del suo operato e non intende cambiare rotta. Smentite così anche le ipotesi, sebbene estreme, di un possibile ritorno del Quantitative Easing. Un’ipotesi, quest’ultima, che nasce dal moltiplicarsi di dati macro sempre più incerti, in particolare sul settore immobiliare. A dare manforte, inoltre, anche le rimostranze del presidente Usa Donald Trump, secondo cui un inasprimento delle condizioni del credito in questo momento sarebbero terribili.
Previsioni tetre
Intanto crescono anche tra gli analisti i timori di una recessione tra il 2019 e il 2020. Ultimo in ordine di tempo, Jeffrey Gundlach CEO di DoubleLine Capital secondo cuil’S&P500 sarà presto diretto verso nuovi minimi. Stando alle sue parole, inoltre, si sarebbero già manifestati tutti i segnali che caratterizzano un mercato ribassista. E ancora: statisticamente i listini Usa stanno vivendo il peggior dicembre dal 1930.
Macro&trimestrali
Sul fronte macro le attese riguardano le nuove richieste di sussidi di disoccupazione, i numeri dell’indice Philadelphia Fed di dicembre ma anche il Superindice di novembre. Per quanto riguarda le trimestrali, invece, prima dell’apertura si potranno leggere i risultati degli ultimi 3 mesi di Walgreens Boots Alliance, e, alla fine della seduta, quelli di Nike.
Tendenza e segnali per i mercati di Wall Street
Tendenza ribassista e al momento non vi sono cenni di inversione.
Frattale previsionale su scala settimanale per i mercati americani
In rosso la proiezione dell’anno 2018 su scala settimanale per i mercati americani
In blu il grafico reale alla chiusura del 14 dicembre
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
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Dow Jones | Ribasso | 24.400/24.176 | 23.321/23.500 | 24.830 |
Nasdaq C. | Ribasso | – | – | 7.200 |
S&P 500 | Ribasso | 2.636/2.611 | 2.524/2.543 | 2.803 |
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
---|---|---|---|---|
Dow Jones | Ribasso | 23.400/23.611 | 22.800/23.001 | 24.070 |
Nasdaq C. | Ribasso | 6.676/6.750 | 6.445/6.501 | 6.870 |
S&P 500 | Ribasso | 2.543/2.528 | 2.431/2.465 | 2.586 |
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