Wall Street: rimbalzo in arrivo?
Ieri il tonfo, oggi la probabile ripresa. Guardando ai futures di Wall Street è possibile sperare.
La panoramica sui mercati
Alle 12.50 (ora italiana) si vedeva un generale segno più: S&P +0,48%, Nasdaq 0,65%, Dow Jones 0,41%. Tutta un’altra musica rispetto a quanto visto ieri quando il Dow Jones e l’S&P500 sono scesi rispettivamente del 2,11% e del 2,08%. Cattive notizie anche per il Nasdaq Composite in calo del 2,27%. In particolare quest’ultimo indice ha cancellato l’ultimo margine di crescita che lo differenziava da i suoi “fratelli”.
Listini Usa
Infatti il listino dei titoli tecnologici poteva vantare ancora un rialzo, seppur minimo, da gennaio. Rialzo che il crollo di ieri ha definitivamente eliminato. Ecco allora che dal picco di fine agosto (29 per la precisione) il Nasdaq ha registrato un -15%, il Dow Jones è arrivato a -10% dai massimi del 3 ottobre e l’S&P500 ha perso l’11% dal suo apice del 20 settembre. In altre parole: tutti gli indici Usa si stanno addentrando in mercato ribassista.
Continua il calo del Petrolio
Le cose non vanno meglio nemmeno per il petrolio. Alle 13 il Brent perdeva il 2,33% arrivando a 58,22 dollari al barile e il Wti a 48,46 dollari al barile, cioè -2,85%. Quindi entrambi i benchmark di riferimento scendevano al di sotto delle rispettive soglie di allarme fissate a 60 dollari per il Brent e a 50 per il Wti.
Dalla Fed alla Cina
Al centro della scena ancora la Federal Reserve e la Cina. Nel primo caso le probabilità di un ultimo rialzo per il 2018 sono ancora alte. Successivamente gli esperti credono che il governatore Jerome Powell deciderà di volta in volta a seconda dei dati macro. Nulla esclude, però, che il 2019 possa anche non vedere nessun tipo di rialzo. Il trend negativo che si intravede su alcuni settori, in particolare quello immobiliare e manifatturiero, potrebbe rafforzarsi nei prossimi mesi.
Per la Cina, invece, spaventa l’atteggiamento del presidente Xi Jinping che spinge Pechino a continuare sulla strada intrapresa. A tutto discapito di una possibile pace sul fronte dei dazi. Da ricordare, infatti, che il 1 marzo scadrà il termine di 90 giorni entro il quale Usa e Cina dovrebbero chiudere la vertenza delle tariffe.
Appuntamenti macro
Guardando al calendario macro Usa si segnala la pubblicazione dei dati riferiti all’indice Redbook per le vendite al dettaglio nelle maggiori catene americane. Sotto osservazione anche i numeri riguardanti i nuovi cantieri edili e le licenze di costruzione entrambi sul range di novembre. Interessante anche uno sguardo alle trimestrali: FedEx e Micron Technology.
Tendenza e segnali per i mercati di Wall Street
Il peggior dicembre dal 1980 in una finestra ciclica che le probabilità davano al rialzo. Il segnale del mese di ottobre era stato molto chiaro ed invitava alla dovuta cautela e annullava quasi le probabilità di velleità rialziste per la fine dell’anno.
Di rialzi forse se ne “parlerà” da febbraio in poi.
Siamo però giunti sui minimi settimanali e mensili proiettati. Cosa accadrà ora?
Dow Jones 23.700/23.500
Nasdaq C. 6.830/6.610
S&P 500 2.550/2,465.
Frattale previsionale su scala settimanale per i mercati americani
In rosso la proiezione dell’anno 2018 su scala settimanale per i mercati americani
In blu il grafico reale alla chiusura del 14 dicembre
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
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Dow Jones | Ribasso | 24.400/24.176 | 23.321/23.500 | 24.830 |
Nasdaq C. | Ribasso | – | – | 7.200 |
S&P 500 | Ribasso | 2.636/2.611 | 2.524/2.543 | 2.803 |
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
---|---|---|---|---|
Dow Jones | Ribasso | 24.090 | ||
Nasdaq C. | Ribasso | 6.935 | ||
S&P 500 | Ribasso | 2.602 | ||
Approfondimento
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