La borsa di Wall Street è pronta a ripartire anche oggi con il segno più.
I numeri dei futures
Alle 12.45 (ora italiana) i futures a stelle e strisce vedevano un S&P 500 a 0,34%. Nasdaq e Dow erano appollaiate sullo stesso livello: 0,42%. Un trend che conferma quanto già visto ieri e cioè una conclusione positiva. Al suono della campanella, infatti, il Dow Jones era salito dello 0,46% mentre leggermente meno aveva fatto l’S&P500 fermandosi a 0,3%. In fondo alla classifica c’era il Nasdaq Composite in rialzo frazionale dello 0,08%. In leggera ripresa il petrolio con un +1,65% per il Brent e un 1,13% per il Wti. Rialzi che portano le quotazioni rispettivamente a 64,66 dollari e 54,51 dollari al barile.
Le novità da Trump
Al centro della scena ancora lui, Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ieri ha confermato la volontà di firmare il testo dell’accordo che metterebbe fine al pericolo di un secondo shutdown. oggi, invece ha dichiarato di essere disposto a sospendere la scadenza del 1 marzo per l’avvio di nuove tariffe sulle importazioni cinesi. Si tratterebbe di una proroga di 60 giorni, concessa solo ed esclusivamente se ciò permettesse il raggiungimento di un’intesa più ampia.
Il rischio sullo sfondo
La richiesta della delegazione cinese, era di 90 giorni, limite che Washington ha ritenuto eccessivo. In caso contrario, quindi lasciando le cose come stanno, dal 1 marzo scatterebbero aumenti sui dazi attualmente al 10%. Dazi che arriverebbero al 25% per oltre 200 miliardi di merci cinesi. Il segretario del Commercio Robert Lighthizer e quello Tesoro Steven Mnuchin sono attualmente a Pechino per l’ultimo round di colloqui ad alto livello con il vice premier cinese Liu He. Una ventata di ottimismo che ha spinto gli analisti di JP Morgan a sperare in rendimenti migliori per i titoli asiatici nella prima metà del 2019.
Dati macro e borsa di Wall Street
Tra i dati macro l’attenzione è verso le nuove richieste di sussidi di disoccupazione e per i prezzi alla produzione di gennaio. Interessante anche la previsione delle vendite al dettaglio a dicembre. Ultimo dato in agenda le scorte delle imprese di novembre. Tra gli eventi, l’unico degno di nota è un intervento di Patrick Harker, presidente della Fed di Philadelphia. Trimestrali in primo piano. Nello specifico l’attesa è per i conti degli ultimi tre mesi di Coca-Cola. Nel mirino degli analisti, però, anche quelli di Applied Materials e di Nvidia.
Analisi grafica e previsioni per la borsa di Wall Street
Tutti i grandi rialzi come i grandi ribassi della storia hanno avuto una comune costante: lo scetticismo. Più la massa non credeva e più i mercati hanno mostrato la foro forza nella direzione non preventivata.
Perchè questo?
E’ la solita storia della luna e del dito.
I mercati sono presbiti e vedono bene lontano, mentre gli addetti ai lavori continuano a guardare ad un palmo dal loro naso.
I problemi sul tappeto sono tanti è vero, ma oltre questo tappeto, molti indicatori sembrano aver raschiato il fondo.
Il ribasso degli ultimi mesi ha rappresentato il ventennale con quello del 1998, ma presenta le stesse caratteristiche grafiche ( e per molti versi similitudini geoeconomiche) del ribasso del 2015, del 2012/2013,del 2014, del 1994 e 1987.
Dopo questi ribassi i mercati americani sono sempre partiti a turbo.
Molti oggi puntano il dito sul recente rialzo di gennaio: il miglior mese dal 1987 ma noi che”mastichiamo statistica” ci permettiamo umilmente di aggiungere la nostra idea e di dire che il fatto che si verifichi un movimento al di sopra della media storica o al di sotto della stessa, può dire tutto o può dire nulla.
Da guardare non è l’effetto, ma la causa e quindi prepariamoci e preparatevi a sempre nuovi record in un trend rialzista e in un trend ribassista. Non esiste una regola logica che può impedire che un nuovo record possa essere segnato in un senso o nell’altro.
“E’ questione di accelerazione.”
Poi c’è un altro evento statistico da non sottovalutare ed è “l’abitudinarietà dei mercati”.
I mercati tendono formare i loro minimi decennali fra il secondo anno (verso ottobre) e il terzo anno (verso marzo), mentre i massimi a fine del nono anno ed il primo semestre del decimo.
Al momento non abbiamo alcuna ragione per pensare diversamente!
La nostra attenzione è posta su chiusura settimanali e poi mensili superiori ai seguenti livelli:
Dow Jones 25.981
Nasdaq C. 7.487
S&P 500 2.800.
Sopra questi livelli si partirà a razzo e le ricoperture dagli short imprimeranno una forte accelerazione ai corsi azionari..Il resto verrà per altri ragioni.
Nel caso si verificasse quanto proiettato i nostri target per/entro il 2020 sono i seguenti:
Dow Jones 33.000/35.000
Nasdaq C. 9.300/10.000
S&P 500 3.600.
Veniamo al breve termine.
Lunedì siamo giunti ad un turning point rilevante annuale per Wall Street e da quei livelli attendiamo direzionalità rialzista.
Frattale previsionale per il 2019 su scala giornaliera per i mercati americani
I mercati americani dovrebbero aver segnato un bottom di breve e quindi attendiamo ulteriori rialzi. Si attende quindi una dimostrazione di forza e un deciso allontanamento dai minimi recenti.
Quali sono i valori che per la giornata di giovedì non dovranno essere superati al ribasso per mantenere intatta la nostra view?
Dow Jones una chiusura inferiore ai 25.008
Nasdaq C. una chiusura inferiore ai 7.289
S&P 500 una chiusura inferiore ai 2.703.
Un cambiamento di rotta verrebbe visto con grande cautela e come probabile indizio ribassista anche preoccupante.
Di sera in sera confermeremo o meno l’uno o l’altro scenario.
Wall Street: proiezioni dei prezzi settimanali e giornalieri
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
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Dow Jones | Laterale | – | – | – |
Nasdaq C. | Laterale | – | – | – |
S&P 500 | Laterale | – | – | – |
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
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Dow Jones | Laterale | – | – | – |
Nasdaq C. | Laterale | – | – | – |
S&P 500 | Laterale | – | – | – |
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