I futures statunitensi partono in positivo. 13.25 (ora italiana) infatti l’S&P 500 guadagnava lo 0,7% e il Dow, poco sopra lo 0,78%. Il Nasdaq non si discostava più di tanto giungendo alla soglia dello 0,8%.
Si rianima il petrolio
Bene anche il petrolio. Il Wti arrivava a +1,26% ovvero 49,1 dollari al barile. Non diversa la situazione del suo omologo europeo. Alla stessa ora il Brent viaggiava a +1,35% cioè 58,1 dollari al barile. In quest’atmosfera di tendenziale ottimismo l’oro scende a 1.283 dollari l’oncia. Continua la debolezza del dollaro dopo un 2018 che ha visto un rally sul biglietto verde.
Finito il rally del dollaro?
A sostenere la corsa è stato un mix di fattori. Primo fra tutti la riforma fiscale approvata alla fine del 2017. Un importante contributo è arrivato anche dal taglio delle imposte per le società. Non ultime, una serie di agevolazioni per il rientro dei capitali detenuti all’estero dalle multinazionali. A questo si aggiunga una politica Fed che ha spinto sul rialzo dei tassi di interesse fino a provocare le ire del presidente Trump. Ma per il prossimo futuro tutte queste spinte potrebbero rivelarsi esaurite.
Allarme da Samsung
A giudicare dai numeri dei futures, quindi, i mercati statunitensi non sembrano essersi spaventati dal nuovo allarme che questa volta arriva da Samsung. Il colosso sud coreano ha dichiarato un calo dell’11% sui ricavi del quarto trimestre 2018 e profitti operativi a -29%. Un profit warming che arriva poco dopo quello di Apple. Anche il gigante di Cupertino nei giorni scorsi aveva dovuto tagliare le proiezioni di vendita degli iPhone in alcuni mercati emergenti, primo fra tutti la Cina. Una conferma ulteriore dei timori crescenti sul possibile rallentamento della seconda economia mondiale.
I timori
Per quanto riguarda Samsung, invece, le paure derivano da un aumento delle incertezze a livello macro e internazionale. Troppo debole la domanda per i memory chip e troppo forte ed affollata la concorrenza nel settore dei telefonini. Una concorrenza a Wall Street che vede i competitor cinesi essere più pericolosi del previsto. Forte la pressione sui numeri, quindi, tanto da far temere per le entrate anche nel primo trimestre di quest’anno. Le cose, però, dovrebbero migliorare nella seconda metà del 2019.
Dati macro
Tra i dati Macro da segnalare c’è l’indice settimanale Redbook sulle vendite al dettaglio nelle maggiori catene Usa. Occhio anche sui numeri della bilancia commerciale di novembre.
Analisi grafica e previsioni per Wall Street
Gli indici azionari americani continuano a muoversi a ridosso dei massimi mensili proiettati ed oggi e poi giovedì scadranno dei setup.
Da come si uscirà da essi saranno dispiegati effetti per qualche settimana.
Quali sono i giorni in cui probabilmente si formeranno i minimi/massimi assoluti/relativi del mese?
Le date rllevanti del mese sono 8,10,18, 29/30 gennaio.
Come al solito si procederà per step.
Frattale previsionale per il 2019 su scala giornaliera per i mercati americani
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
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Dow Jones | Rialzo | 23.400/23.580 | 22.545/22963 | 22.635 |
Nasdaq C. | Rialzo | 6.875/6.935 | 6.605/6.684 | 6.454 |
S&P 500 | Rialzo | 2.588/2.603 | 2.489/2.516 | 2.438 |
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
---|---|---|---|---|
Dow Jones | Laterale | – | – | – |
Nasdaq C. | Laterale | – | – | – |
S&P 500 | Laterale | – | – | – |