Il percorso campione previsto per questa settimana continua a essere confermato e quindi si presuppongono ulteriori rialzi. Wall Street non rinuncia al suo rally natalizio, anzi il movimento fra alti e bassi fisiologici, continua a rafforzarsi e a scaricare gli oscillatori di brevissimo solitamente nell’intraday. Infatti, nonostante qualche giornata negativa, non si ravvisano i presupposti di ritracciamenti oltre 1/2 giorni consecutivi. Fino a quando potrebbe durare questa situazione? Dinanzi a noi abbiamo un setup di breve che scadrà il 26 novembre, e un altro annuale che scadrà giorno 8 dicembre. Da come si giungerà a queste date verranno dispiegati effetti per giornate e settimane.
Quando e dove collochiamo nel tempo una correzione del 10/15%? A parer nostro questa potrebbe verificarsi nel primo trimestre e il periodo a cui pensiamo/prevediamo è dal 6 gennaio fino a inizio marzo.
Ecco i livelli da monitorare per mantenere il polso della situazione
Dow Jones
Tendenza rialzista. Primo indizio ribassista con una chiusura giornaliera inferiore a 35.934. Ribasso duraturo con una chiusura settimanale inferiore a 35.915.
Nasdaq C.
Tendenza rialzista. Primo indizio ribassista con una chiusura giornaliera inferiore a 15.825. Ribasso duraturo con una chiusura settimanale inferiore a 15.543.
S&P 500
Tendenza rialzista. Primo indizio ribassista con una chiusura giornaliera inferiore a 4.679. Ribasso duraturo con una chiusura settimanale inferiore a 4.595.
Quali erano le attese per la settimana in corso?
Minimo fra lunedì e martedì e poi rialzo fino a a venerdì, giornata di probabile massimo. Al momento lo scenario viene ulteriormente confermato anche se si continua a segnalare una certa debolezza dei listini americani rispetto a quelli europei.
Wall Street non rinuncia al suo rally natalizio
Nel contesto appena proiettato quali sono gli investimenti da mantenere? L’asset allocation ideale per gli investimenti sui mercati dovrebbe essere il seguente: puntare sull’indice mondiale (50% America, 30% Europa e 20% Asia e Paesi emergenti) .
Una parte del portafoglio (10%) potrebbe essere investita su alcuni titoli guida che presentano buoni fondamentali e tendenza rialzista. Fra essi segnaliamo Apple, Amazon, Google, JPMorgan, Microsoft e Netflix.