Diverse azioni tecnologiche sono crollate nell’ultimo anno. Ma adesso a Wall Street ci sono alcuni titoli in recupero. Ecco quali.
Gli scenari negativi
Le preoccupazioni per la guerra commerciale USA-Cina, dati macro non sempre ottimali e soprattutto un generale rallentamento economico hanno peggiorato il sentiment sui mercati negli ultimi mesi. Ultimamente, prospettive più favorevoli ad un’intesa Washington-Pechino hanno ridato fiato ad un panorama tecnologico piuttosto asfittico. Il primo dei titoli visti in recupero è Infinera (INFN), specializzato in sistemi WDM (Wave Division Multiplexing) utili per potenziare la capacità delle reti senza l’uso di ulteriori fibre in modo da supportare i servizi cloud e di streaming. Dopo un crollo delle azioni da 12 dollari a circa $ 3 di luglio, le azioni dell’azienda sono rimbalzate a circa $ 5.
I numeri che fanno riflettere a Wall Street
A dare la spinta, un +47% sulle entrate nel secondo trimestre, seguite a un +46% nel primo trimestre. Ciliegina sulla torta: previsioni per il terzo trimestre che arrivano a 60%-70%. Altro titolo interessante è JD.com (JD), colosso della vendita al dettaglio online in Cina, immediatamente dopo Alibaba. Oltre ai classici fattori che solitamente zavorrano le azioni come queste, tra cui la concorrenza, e l’aumento delle spese, si è aggiunta anche un’accusa di stupro nei confronti del CEO Richard Liu. Oltre tutto, da ricordare anche i numerosi impatti negativi della guerra commerciale.
Il cambio di rotta
Ma da qualche mese le cose sono cambiate: l’accusa è caduta e le entrate sono aumentate del 23% anno su anno, nel secondo trimestre. Buone anche le previsioni future: 20% -24%, sempre di crescita, nel terzo trimestre. Possibili occasioni di acquisto si potrebbero presentare anche per Citrix Systems (CTXS), azienda specializzata nei sistemi di videoconferenza. Si tratta di un mercato solido ma anche agguerrito sul fronte della concorrenza.
Un vantaggio lungimirante a Wall Street
Il suo punto di vantaggio? Una recente collaborazione per Microsoft. Inoltre a suo favore giocano anche i numeri dei ricavi da abbonamento (+41%) nell’ultimo trimestre, che permette di garantire profitti più stabili.
Attualmente il titolo è in calo del 18% dalla fine di agosto dello scorso anno, ma guardando questi passaggi il peggio potrebbe essere stato archiviato. C’è poi il caso di Oracle. Volatile negli ultimi tempi, dopo essersi rialzato dal suo minimo di fine 2018 ci circa $ 43 al massimo di luglio intorno ai $ 60, il titolo è sceso a quasi $ 51 il mese scorso. Ora si avvicina di nuovo a $ 55. Per chi non soffre di ansia, può essere interessante.