Nonostante la chiusura di ieri a due velocità (in realtà solo il Nasdaq chiudeva in positivo) e una volatilità sempre alta, oggi Wall Street ci riprova.
Le attese a Wall Street
I futures degli indici Usa, infatti, partono con il semaforo verde. Alle 13.20 il futures Nasdaq offriva un +0,88%, il Dow Jones era a +0,68% e l’S&P500 a 0,7%.
Ieri, invece, le borse a stelle e strisce avevano visto un andamento a corrente alternata. Al suono della campanella, infatti, il Nasdaq Composite segnava un +0,16% (7.031,83 punti), il Dow Jones perdeva lo 0,22% (24.370,24 punti), l’S&P 500 era a -0,04% (2.636,78 punti) e il Russell 2000, -0,21% (1.440,13 punti). Ad appesantire l’atmosfera, le minacce di paralizzare i lavori al governo federale rivolte dal presidente Trump ai vertici del partito democratico. Alla base del contendere i finanziamenti per costruire il muro al confine tra Usa e Messico.
Guerra dei dazi: anche la Cina conferma
Sul tavolo di oggi, invece, riaccendono le speranze le conseguenze, questa volta positive, dei colloqui tra Usa e Cina. Le voci di un miglioramento delle relazioni portava anche l’Asia a rimbalzare. Tokyo, infatti, ha chiuso a +2,15% anche se gli analisti, dati i precedenti, preferiscono non sbilanciarsi. Per questo motivo si registra un leggero rialzo anche sull’oro, bene rifugio per eccellenza, che arriva a 1.249 dollari l’oncia con un +0,14%.
La guerra dei dazi, infatti, potrebbe essere ad una svolta concreta. Se la volta scorsa, infatti, l’ottimismo del presidente Usa Donald Trump era stato confermato solo da lui, adesso anche Pechino lo ammette. I dazi sulle auto statunitensi in arrivo saranno tagliati dal precedente 40%, fissato come risposta agli aumenti di Washington sulle merci cinesi, al 15%.
Fed: Trump interviene ancora
Non solo, ma ci sono buone notizie in arrivo anche per quanto riguarda il caso Huawei: il cfo dell’azienda, Meng Wanzhou, arrestata il 1 dicembre a Vancouver, è stata rilasciata su cauzione.Intanto resta sempre alta l’attenzione verso le prossime decisioni della Fed in materia di tassi. Il presidente Trump è infatti nuovamente intervenuto sulla questione definendo “folle” un eventuale altro rialzo del costo del dollaro in un momento simile. La banca centrale Usa si riunirà il prossimo 18-19 dicembre per l’ultimo incontro del 2019. Mentre prima un aumento dei tassi (il quarto per il 2018) era stato dato praticamente per certo, aumentano adesso i dubbi.
Il petrolio è in rialzo
La Fed, infatti, complici anche i dati macro non esaltanti e le ultime performance di Wall Street, potrebbe prendersi una pausa.
Tra i dati macro c’è da segnalare l’indice settimanale relativo alle richieste di mutui ipotecari. Interessante anche il report mensile dell’Opec. Proprio a proposito di petrolio, da segnalare il rialzo dell’oro nero. Il Brent arrivava a 61,15 dollari al barile con un guadagno dell’1,6% mentre il Wti era quotato a 52,5 dollari ovvero +1,7%.
Tendenza e segnali per i mercati di Wall Street
Siamo in una situazione grafica davvero particolare per i mercati americani. Fra lunedì e martedì infatti, siamo andati a toccare i minimi settimanali proiettati ma non si è verificata ancora alcuna inversione nonostante un bel rimbalzo.
Fra oggi e domani attendiamo conferme in merito per capire se Wall Street potrebbe cercare un rimbalzo in quest ultimo scorcio dell’anno.
In rosso la proiezione dell’anno 2018 su scala settimanale per i mercati americani
In blu il grafico reale alla chiusura del 7 dicembre
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
---|---|---|---|---|
Dow Jones | Ribasso | 25.000/24.455 | 23.256/23.610 | 26.000 |
Nasdaq C. | Ribasso | 7.080/7.215 | 6.599/6.700 | 7.490 |
S&P 500 | Ribasso | 2.801/2.845 | 2.698/2.730 | 2.803 |
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
---|---|---|---|---|
Dow Jones | Ribasso | – | – | 24.792 |
Nasdaq C. | Ribasso | – | – | 7.130 |
S&P 500 | Ribasso | – | – | 2.676 |
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