Wall Street affonda sui dazi di Trump e Powell spaventa i mercati

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(ANSA) – NEW YORK, 1 MAR – Wall Street arretra di oltre il 2% con i dazi di Donald Trump, spaventata dalla possibilita’ di una guerra commerciale e da quella di una battaglia interna alla Casa Bianca sulle questioni economiche. Il Dow Jones perde il 2,16% a 24.488,52 punti, il Nasdaq cede l’1,80% a 7.143,63 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,81% a 2.666,42 punti.

‘Volano’ però i titoli legati all’alluminio con i dazi proposti dal presidente: Us Steel sale del 5,51%, Nucor del 2,47%, AK Steel Holding dell’8,14% e quello di Steel Dynamics del 3,96%.

Powell spaventa i mercati

Investing.com – In occasione della sua prima udienza congressuale come capo della Federal Reserve questa settimana, Jerome Powell ha promesso di impedire all’economia di surriscaldarsi, restando fedele al piano di aumentare gradualmente i tassi di interesse.

“Abbiamo visto una forza continua sul mercato del lavoro, abbiamo visto dei dati che nel mio caso alimentano la fiducia nell’idea che l’inflazione si stia avvicinando all’obiettivo, abbiamo visto inoltre una forza continua in tutto il mondo e abbiamo visto che la politica fiscale è diventata più stimolante”, ha affermato.

Le sue parole hanno riacceso le speculazioni sui mercati azionari circa l’inasprimento della politica monetaria statunitense di quest’anno, che potrebbe avvenire più velocemente del previsto.

In effetti, molti economisti cominciano a prevedere quattro aumenti dei tassi per quest’anno, rispetto ai tre stimati dalla Fed.

La banca centrale USA dovrebbe alzare i tassi di interesse in occasione del vertice del 21 marzo e pubblicare nuove previsioni sull’inflazione e sui tassi di interesse che potrebbero indicare più aumenti dei tassi del previsto.

La recente correzione dei prezzi dei titoli azionari, durante la quale i tre principali indici USA sono brevemente crollati di oltre il 10% ciascuno, ha spinto alcuni investitori a considerare la possibilità che la Fed possa fare un passo indietro rispetto all’aumento dei tassi di interesse.

Ma a meno che il crollo dei mercati non peggiori e danneggi l’economia, è poco probabile che la Fed possa cambiare idea sugli aumenti dei costi di prestito previsti per quest’anno, secondo gli analisti.