I mercati europei rimbalzano dopo un inizio di settimana all’insegna della cautela e con la forte attesa per la BCE che domani sarà sotto i riflettori con la conclusione della riunione di politica monetaria. La sessione asiatica si è chiusa ancora contrastata con tutti i principali listini che hanno fatto registrare risultati con il segno meno: Tokyo -0.84%, Shanghai -1.34% e Hong Kong -0.08%.
Il Vecchio continente invece fa registrare risultati in controtendenza con l’Asia e gli Stati Uniti, entrambi in territorio negativo, principalmente per la previsione degli analisti circa un intervento incisivo di Mario Draghi, presidente della BCE, nella riunione di domani che potrebbe aprire la strada ad un ampliamento dell’accomodamento monetario nella zona euro.
Sul fronte commodities ieri si è assistito ad una correzione dei prezzi dopo il rally che aveva interessato i giorni scorsi. Anche il petrolio ha fatto registrare un deterioramento delle quotazioni dai massimi di periodo: il Brent dopo aver toccato quota 41.5 $/barile è tornato in area 40.0 $/barile, mentre il WTI si mantiene a distanza a quota 36.5 $/barile ripristinando uno spread maggiore nei confronti del benchmark.
Nel Regno Unito il tema brexit continua a tenere banco in sordina: il governatore della Bank of England Mark Carney è stato accusato ieri, dopo aver sostenuto il contrario, di sostenere la causa contraria al divorzio tra Londra e Bruxelles. Nonostante il passaggio quasi sotto silenzio, la situazione si sta surriscaldando e rischia di estremizzare la dialettica politica.
Market Movers
10:30 Regno Unito Produzione manifatturiera a/a cons. -0.7% prec. -1.7%
10:30 Regno Unito Produzione industriale a/a cons. 0.5% prec. -1.1%
16:00 Canada Riunione politica monetaria BOC cons. 0.5% prec. 0.5%
16:30 Stati Uniti Scorte petrolio EIA cons. 3.5m prec. 10.37m
EURUSD
La moneta unica torna a scambiare sotto quota 1.10 ritracciando nella seconda fase della giornata di ieri dai massimi toccati in area 1.1050 e attestandosi in apertura dei mercati europei a quota 1.0980. Ancora una volta sono le piazze del Vecchio Continente a guidare gli scambi sul mercato valutario così come le attese per la riunione di politica monetaria della BCE di domani dove Draghi sarà chiamato a dare risposte importanti sui temi che ancora attanagliano i mercati e la ripresa economica europea. L’inflazione sembra passata temporaneamente in secondo piano anche se rappresenta formalmente il tema caldo delle mosse della BCE.
GBPUSD
La sterlina inglese continua a mantenersi sopra quota 1.42 nel rapporto con il biglietto verde nonostante l’accesa diatriba interna sul tema brexit, attestandosi in area 1.4220 in apertura dei mercati europei. I dati sul comparto industriale e manifatturiero usciti questa mattina hanno confermato una certa tonicità dei fondamentali britannici che si riprendono dal rosso delle rilevazioni precedenti, ma senza incidere eccessivamente sulle quotazioni del cable che rimane laterale in attesa della riunione della BCE di domani.
USDJPY
Ancora una sessione asiatica contrastata sui listini orientali con Tokyo che cede lo 0.84% senza però contribuire eccessivamente al rafforzamento dello yen che rimane stabile in area 112.50 consolidando un movimento laterale per USDJPY sui massimi di periodo. L’assenza di dati macroeconomici contribuirà a mantenere gli scambi in una fase interlocutoria e ancora una volta ostaggio dell’andamento dei mercati azionari che in Europa aprono in territorio positivo in attesa della riunione della BCE di domani.
Emanuele Rigo