Verso le elezioni USA: come nel 2000?

Elezioni USA

Chi vincerà le elezioni USA?

E quando si conosceranno gli esiti elettorali?

Alla prima domanda avevo già dedicato precedenti mie previsioni.

Invece la seconda domanda potrebbe sembrare strana, ma procediamo per gradi.

Il prossimo vincitore delle presidenziali

Si va verso le elezioni presidenziali USA e tra le molteplici analisi, la volta precedente si era mostrato un ottimo previsore il motore di ricerca Google Trends. Nel confronto tra Trump e la Clinton vinse colui che il motore di ricerca indicava come più ricercato negli USA.

Abbiamo già visto come Google Trends, se le cose vanno come la volta scorsa, indichi ancora una volta Trump, e di seguito aggiorniamo tali indicazioni con il seguente grafico, che confronta le ricerche su Trump e Biden.

Google Trends

Notiamo non solo una prevalenza di Trump (in blu) rispetto allo sfidante (in rosso), ma una vera e propria impennata a favore di Trump.

La tesi che questa indicazione proietterebbe il vincitore viene confermata anche da alcuni sondaggi di opinione, che danno Trump in netta rimonta, rispetto allo scenario che indicavano qualche tempo fa. Anche se non tutti forniscono previsioni concordanti, ed altri, infatti, continuano ad indicare Biden ancora in vantaggio.

L’importanza di Google Trends

Però poniamoci una domanda, perché mai un candidato dovrebbe essere maggiormente ricercato su un motore di ricerca?

È logico pensare che ci si interessi maggiormente a colui che si pensa detterà programmi e agenda del paese, invece di colui i cui programmi non saranno destinati ad essere attuati.

Quanto al duello televisivo, a suon di scambio di reciprochi apprezzamenti, si fa per dire, probabilmente ha scarsamente influenzato l’opinione dei futuri votanti.

Peraltro non va dimenticato che nel sistema elettorale per le presidenziali USA non vince necessariamente chi prende più voti, ma chi si aggiudica il maggior numero di grandi elettori, che sono poi quelli che vengono votati.

Ed ogni Stato USA ha un sistema elettorale diverso, ad esempio maggioritario in alcuni Stati, per cui anche tutti i grandi elettori sono votati in base al partito che prende più voti, o proporzionale in altri Stati.

E considerando che comunque, suddiviso stato per Stato (grafici che ometto per maggior semplicità) l’interesse su Google è sempre prevalente per Trump (ossia non c’è un solo stato in cui il maggior numero di ricerche sia a favore di Biden), anche tale dato parrebbe confermare una vittoria di Trump.

Ma veniamo alla seconda domanda con cui ho aperto l’articolo.

Perché potrebbe riproporsi una situazione come quella del 2000?

L’epidemia comporterà, probabilmente, un significativo incremento del voto per corrispondenza, molto più difficile da controllare, rispetto al tradizionale voto al seggio.

Pertanto si sta ventilando la possibilità che Trump non riconosca, anche in caso di sconfitta, la vittoria del concorrente democratico. E lo stesso presidente in carica ha fatto riferimento a tale ipotesi.

Di qui l’ipotesi di una fase conflittuale post elettorale, in cui non sia chiaro chi abbia vinto e chi perso e la spiegazione della domanda su quando si conoscerà l’esito elettorale.

Quanto ai mercati, come si sa, temono soprattutto fasi di incertezza.

Ed ecco, ad esempio, come una società di consulenza politica USA ha descritto uno scenario di potenziale caos post elettorale:

  • Risultati della votazione comunicati con ritardi da 48 a 72 ore;
    ·Trump afferma che il processo di conteggio dei voti e / o i risultati certificati sono truccati o fraudolenti;
    ·I gruppi di democratici e di repubblicani convergono negli uffici elettorali con la polizia intrappolata nel mezzo;
    ·Gruppi di democratici e di repubblicani si scontrano per le strade di Washington;
    ·Trump chiama i militari per ripristinare l’ordine o proteggere la Casa Bianca;
    ·L’uso dei militari è visto come una difesa di Trump, i militari sono quindi visti come politicizzati.

È chiaro che uno scenario di questo tipo è tutt’altro che rasserenante, e potrebbe verificarsi anche a parti invertite, con la vittoria di Trump e le contestazioni da parte democratica, nel caso in cui l’esito elettorale si giocasse su una limitata differenza di voti.

Verso le elezioni USA: come nel 2000? Un precedente storico

Nel 2000 si era già verificata analoga situazione nella contesa elettorale tra Al Gore e George W. Bush, risoltasi con il ritiro di Gore.

Intanto lindice S&P 500 perse il 9 per cento.

Occorre anche dire che in quel caso, però, si era già formato un massimo di lungo termine. Quella volta uno dei due candidati, Gore, si ritirò spontaneamente, questa volta non sarebbe così scontato.

Conclusioni

Se anche questa volta risulta valido il metodo previsivo basato su Google Trends, dovrebbe risultare Trump il vincitore delle presidenziali USA.

L’esito elettorale potrebbe innescare contestazioni, legate soprattutto al voto per posta, e dar luogo ad un periodo di incertezza anche sui mercati, come già successo nel 2000.

Ma quella volta il ribasso si era inserito in un trend ribassista di lungo già in atto, e Gore si ritirò spontaneamente dalla contesa.

Ormai ci siamo si va verso le elezioni USA. Ad oggi la formazione di un massimo di lungo non è ancora decretata, ed è probabile che, in caso di contestazioni post elettorali, difficilmente uno due candidati si ritirerebbe spontaneamente.

I sondaggi sono molteplici, e non tutti concordi nell’indicare il futuro vincitore.

Qualcuno dà in rimonta ed in vantaggio, anche deciso, Trump, in accordo con Google Trends, mentre altri continuano ad indicare come vincitore lo sfidante democratico.

Personalmente, sono molto curioso di vedere se anche questa volta Google Trends ci ha azzeccato. E voi?

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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