Versare soldi sul conto cointestato con il coniuge si considera donazione?

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Sono numerose le coppie di coniugi che hanno un conto corrente cointestato nel quale confluiscono i risparmi di ciascuno. In questi casi, potrebbe accadere che i versamenti provengano esclusivamente o in parte da uno solo dei due soggetti. In circostanze simili, versare soldi sul conto cointestato con il coniuge si considera donazione?

Che cos’è la donazione indiretta e quali sono i princìpi sui quali si fonda

Gli interrogativi che sorgono sui depositi di denaro che i coniugi effettuano sul conto corrente cointestato sono sempre molti. Un aspetto importante da valutare in questa analisi che riguarda la possibile donazione indiretta è rintracciabile nelle caratteristiche stesse della donazione. Che cos’è la donazione indiretta? Esso è un atto riconducibile al più generale istituto della donazione attraverso il quale una parte arricchisce un’altra.

Tale arricchimento si deve accompagnare allo spirito di liberalità in favore del donatario per il quale si dispone un diritto o si assume una obbligazione. Questo è quanto stabilisce l’articolo n. 769 del codice civile. La donazione indiretta, a differenza di quella diretta, non prevede una vera e propria stipula di atto pubblico. Essa si può talvolta individuare per mezzo di un accordo verbale tra le parti che la pongono in essere. Immaginiamo ad esempio il caso in cui il coniuge acquisti una nuova automobile alla propria dolce metà. Cosa accade invece con i risparmi? Versare soldi sul conto cointestato con il coniuge si considera donazione?

Quando i depositi si ritengono donazione indiretta?

Per rispondere in maniera affermativa alla domanda iniziale, vi devono necessariamente essere le condizioni per una donazione indiretta. Secondo quanto ha stabilito la sentenza della Cassazione n. 4862 del 28 febbraio 2018, la cointestazione del conto può descrivere una donazione indiretta laddove sia preservato lo spirito di liberalità. In assenza di tale configurazione, si ritiene che i depositi rimangano appartenenti al soggetto che li ha versati.

In tal caso, se il cointestatario utilizza il denaro sfruttando la cointestazione del conto e la firma disgiunta, commetterebbe un illecito. Pertanto, la formula della donazione indiretta è accettabile nella misura in cui siano presenti le condizioni che la determinano. Un’altra sentenza della Cassazione civile n. 15966 del 27 luglio 2020 ha ricordato che: per il conto cointestato i rapporti interni tra i correntisti seguono quanto disciplina l’art. 1298, comma 2, del codice civile. Questo stabilisce che il credito o il debito solidale si dividono in quote di pari misura a patto che non vi siano degli accordi differenti. In quest’ultimo caso, allora, vale la logica della prova contraria.

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