Veniva chiamato la carne dei poveri il proteico fagiolo che cuoce in soli 35 minuti

fagiolo

Somiglia ad una perla bianca, dalla forma tonda e dal sapore delicato e piacevole. La sua buccia è molto sottile, delicata senza screziature per questo motivo cuoce in soli 35 minuti e richiede un ammollo di tre quarti d’ora. È coltivato da tempi remoti in alcuni borghi tra le montagne della Calabria occidentale, nel parco del Pollino.

Alcune caratteristiche e particolarità

Si semina a giugno ed è un fagiolo rampicante le cui piantine crescono allungandosi su dei paletti di castagno.
La raccolta è manuale e si svolge nei mesi di ottobre e novembre.
Coltivato fin dai secoli scorsi, veniva chiamato la carne dei poveri il proteico fagiolo che cuoce in soli 35 minuti. Ha sfamato tante generazioni di contadini che non avevano abbastanza denaro per potersi permettere di mangiare la carne.
Il fagiolo poverello bianco è da sempre apprezzato come prodotto genuino e di alta qualità.
Ha un elevato contenuto di proteine pari al 26 per cento e alti valori di proteine solforate di cui normalmente sono carenti le leguminose.

Il suo impiego in cucina

Con questi fagiolo si possono preparare diversi piatti, ma è molto impiegato nella preparazione della pasta e fagioli, zuppe e minestre.
Poiché ha la buccia sottile è molto digeribile è particolarmente adatto ai bambini.
Quando cuoce occorre prestare attenzione all’evaporazione di tutta l’acqua in quanto provocherebbe il distacco della pellicina e la perdita delle sue proprietà organolettiche.
Per esaltare il suo sapore alcuni lo cuociono a cottura lenta nella pignatta di creta sul focolare.

Veniva chiamato la carne dei poveri il proteico fagiolo che cuoce in soli 35 minuti. La storia ci dice….

Si narra che Giuseppe Garibaldi apprezzasse molto il poverello bianco. Lo assaggiò nel settembre del 1870. In quell’anno, tornando dalla Sicilia, si fermò a Rotonda e mangiò questi buonissimi fagioli. Decise di portarli e seminarli nella sua Caprera.