Vendite: risveglio tedesco, PIL Spagna non male

merkel

In una giornata ricca di dati e caratterizzata dall’attesa per l’esito del meeting FED i dati sulle vendite al dettaglio aprono a uno spiraglio di ripresa in quel di Berlino.

Nulla di ancora travolgente ma un segnale che la speranza della Merkel di rilanciarsi partendo dai consumi interni trova un minimo di conferme.

Anche se a nostro parere ben difficilmente i consumi interni potranno, in termini di volumi, compensare integralmente la perdita di esportazioni.

Tabelle vendite al dettaglio Germania e PIL Spagna

Vendite al dettaglio in Germania (Mensile) (Giu) 3,5% 0,5% -1,7%
Vendite al dettaglio in Germania (Annuale) (Giu) -1,6% 2,7% 3,8%
PIL della Spagna (Trimestrale) (2° trim.) 0,5% 0,6% 0,7%
PIL spagnolo (Annuale) (2° trim.) 2,3% 2,3% 2,4%

Come vediamo sulle vendite al dettaglio su base annuale (-1.6% vs +2.7%) si è completato il disastro annunciato da vari elementi macroeconomici tedeschi pubblicati nelle ultime settimane.

A questo però fa da contraltare il +3.5% del dato mensile che proveniva da un -1.7% ed era atteso a un modesto +0.5%.

Insomma i tedeschi qualche soldino da spendere ce l’hanno ancora e a tendere questo potrà ridare un minimo di slancio anche all’industria nazionale.

PIL Spagna avanti piano

Il PIL della Spagna dal canto suo delude le attese su base trimestrale con 0.5% versus 0.6% atteso e 0.7% precedente.

Si conferma però in linea su base annuale ed è aspetto confortante (+2.3%).

Anche perché in valori assoluti le percentuali di crescita, sia su base mensile che annuale, sopravanzano ampiamente quelle di Italia, Francia e da poco anche Germania.

Madrid gode da anni di agevolazioni da parte dell’UE ma evidentemente a differenza di Parigi le sta sfruttando meglio.

La BCE che fa?

Pensare che un paio di dati buoni possano fare desistere la BCE da muoversi rapidamente con manovre a sostegno sarebbe ora assurdo.

Draghi è chiamato ad affiancare al TLTRO previsto per settembre ormai da tempo qualche altra mossa decisamente più incisiva.

Il contesto generale dell’area UE lo abbiamo già descritto.

La BCE è tenuta ad agire rapidamente e possibilmente prendendo spunto dalla banche centrali come FED e BOE che hanno ottenuto risultati decisamente migliori.