Proprio nella giornata in cui le Borse avrebbero bisogno del sostegno di qualche dato macroeconomico pimpante, le vendite al dettaglio UE fanno bene ma non benissimo.
In giornate cupe come queste, in cui la lettera la fa, un po’ a sorpresa, da padrona, i dati dell’economia reale possono in teoria fare da supporto.
Le vendite al dettaglio ci hanno provato facendo meglio delle attese ma per ora ciò non è bastato ad innalzare l’umore degli operatori.
Sulle Borse si viaggia sempre sui minimi.
Vendite al dettaglio UE
Vediamo i dati pubblicati poco fa sulle vendite al dettaglio UE:
Vendite al dettaglio (Annuale) (Mar) UE | 1,9% | 1,8% | 3,0% | ||||
Vendite al dettaglio (Mensile) (Mar) UE | 0,0% | -0,1% | 0,5% |
Notiamo subito come i dati odierni siano sopra il consensus.
Per esempio il dato annuale a 1.9% versus 1.8% ma vediamo anche numeri anche ampiamente sotto alla rilevazione precedente che era a +3%.
E così il dato mensile uscito a 0.0% vs -0.1% atteso ma sotto a un mese fa quando uscì a +0.5%.
Ecco spiegato perché i segni verdi rispetto alle attese non sono bastati a riportare il buon umore sulle Borse.
L’importanza delle vendite al dettaglio
Dopo la tornata di dati discreti sull’occupazione comunque la conferma di una mini ripresa rispetto al consensus anche da parte del dato delle vendite al dettaglio dà fiducia per le prossime uscite dei dati di produzione.
Insomma seppur faticosamente il ciclo economico europeo pare volersi allontanare dai minimi che poco tempo fa facevano parlare di recessione ormai imminente.
Nelle prossime settimane andremo a verificare lo spaccato di questo stesso dato sui singoli Paesi e da lì capiremo meglio cosa attenderci per i mesi estivi.
Per ridare energia alle Borse ripassare più tardi
Mancato lo slancio dalle vendite al dettaglio ora per limitare i danni in questa grigia giornata per le Borse dovremo agganciarci ai discorsi di un paio di membri della FED (il primo tra meno di mezzora).
Di solito discorsi di contorno ma che oggi su mercati disturbati dalla guerra dei dazi nuovamente scatenata da Trump potrebbero assumere una valenza inusuale.
Si resta dell’idea che infatti Trump abbia mosso le acque, turbando anche l’amato mercato azionario, pur di riuscire a dare uno scossone all’immobilismo della FED sui tassi.
Anche una minima apertura da parte dei membri della FED ad un eventuale taglio dei tassi di interesse potrebbe improvvisamente ridare forza ai compratori.
SHORT pericolosissimi
Quindi attenzione a farsi ingolosire da posizioni SHORT (che non siano di trading stretto) perché questo mercato a livello probabilistico settimanale è già molto tirato e potrebbe bastare poco per riportare i prezzi in quota.