La Pompei del Nord. Nascosta nel cuore verde dell’appennino emiliano, in provincia di Piacenza, si trova Veleia Romana, la Pompei del Nord.
Veleia è l’incredibile testimonianza dal passato di una colonia romana nascostasi per oltre un millennio. Fondata attorno alla metà del secondo secolo avanti Cristo, Veleia esercita un fascino nostalgico e anche un po’ misterioso. Pensiamo che venne fondata quando il confine settentrionale della dominazione romana era ancora il fiume Po’.
Il ritrovamento
Conservatosi per buona parte, Veleia è riemersa in seguito ad una campagna di scavi condotta a metà del settecento. La dinastia dei Borbone commissionò gli scavi dopo che il ritrovamento di una grande lastra di bronzo iscritta permise la scoperta di Veleia. Quella stessa lastra di bronzo è ancor oggi la più grande di iscrizione su bronzo mai rinvenuta.
Nascosta negli Appennini
Veleia venne abbandonata progressivamente e dimenticata già a partire dal V secolo.
I motivi? L’erosione, le frane, l’avanzare del bosco. Col tempo, la natura ha avuto la meglio e Veleia è stata piano piano ricoperta e cancellata dalla memoria. Per raggiungerla occorre percorrere una deliziosa salita sugli appennini che si ergono alle spalle di Piacenza. Parcheggiare e munirsi di un paio di scarpe comode per percorrere il sentiero che conduce al sito è d’obbligo.
Cosa vedere a Veleia
Veleia, la Pompei del Nord sorge su un territorio tanto impervio quanto prezioso. Quando i romani cacciarono i liguri che vivevano in quella zona, vi fondarono una piccola colonia. La ragione principale? La purezza delle sue acque. Infatti nel sito è possibile vedere i resto di un complesso termale.
Il richiamo alla vita quotidiana è offerto dall’abitazione più preziosa e meglio conservatasi: la casa del cinghiale. Il Foro è l’edificio che maggiormente impatta sull’animo di chi visita Veleia. Il pavimento lastricato di pietra e le colonne della basilica circondate dal verde selvaggio degli alberi, stupiscono e abbagliano.
Una passeggiata naturalistica
Veleia è una passeggiata naturalistica che si conclude nella meraviglia. Il percorso di visita è assistito da adeguati pannelli informativi. Per i più volenterosi il tragitto in bicicletta è tanto stimolante quanto impegnativo. Una visita anche gastronomica? Si sa, sull’appennino piacentino son tutti delle buone forchette. Per gli appassionati invece, il vicino “Antiquarium” consente di approfondirne la storia attraverso i reperti custoditi e la piccola bookshop.