Ci sono titoli quotati a Piazza Affari che appartengono al settore finanziario, che negli ultimi anni hanno regalato ottimi guadagni ai loro investitori. Sono rari ma ci sono e sono titoli che con il migliorare delle condizioni economiche potrebbero salire ulteriormente in Borsa.
Gli Esperti di ProiezionidiBorsa hanno analizzato una di queste azioni, Tamburi Investiment. Uno strepitoso rialzo del 70% all’anno per 10 anni è il biglietto da visita di questo titolo tra i più amati dagli investitori.
Uno strepitoso rialzo del 70% all’anno per 10 anni è il biglietto da visita di questo titolo tra i più amati dagli investitori
Tamburi Investiment (MIL:TIP), è una società finanziaria e banca commerciale, quotata sul mercato azionario di Milano dal 2005. L’esordio non è stato dei più felici. Dopo un paio d’anni di movimento laterale poco sopra i 2 euro, nell’autunno del 2007 il titolo è incappato nella crisi finanziaria dei subprime.
L’azione, che in estate di quell’anno aveva iniziato a salire, precipita rovinosamente. Nell’aprile del 2009 tocca il minimo della sua storia a 0,8 euro. Ma quello è anche il momento del riscatto. Da quel mese l’azione inizierà una prodigiosa salita che porterà i prezzi al massimo di gennaio di quest’anno a 7,3 euro.
Dal minimo di aprile del 2009, al massimo di gennaio di quest’anno, sono trascorsi poco meno di 11 anni, esattamente 128 mesi. In questo lasso di tempo il titolo ha guadagnato l’800% circa. Una media del 70% all’anno. Su base mensile è un guadagno di circa il 6%. Una media che la maggior parte dei titoli italiani si sogna. In particolare titoli del settore bancario.
Un titolo bancario che straccia le più grandi banche
Per evidenziare le potenzialità di Tamburi, abbiamo confrontato la sua performance a 10 anni con quella dei due big bancari italiani, Unicredit e Intesa. Tamburi in 10 anni ha guadagnato il 340%, Intesa ha ceduto il 9% e Unicredit ha perso l’85%!
Dopo alcuni anni in laterale attorno al valore di 6 euro, l’azione a fine 2019 ha iniziato una fase rialzista. A gennaio 2020 i prezzi hanno realizzato il massimo storico. Rialzo stroncato dall’arrivo del crollo delle quotazioni.
Il titolo a fine febbraio ha subito un forte sell off, ma ha chiuso il mese di marzo sopra la soglia dei 5,4 euro. Un supporto che sostiene le quotazioni dall’agosto del 2017.
Per un investimento di medio periodo, questa è la soglia da tenere in considerazione in caso di ribasso del titolo. Invece, in caso di rialzo, i prezzi hanno in 6,3/6,4 euro una importante resistenza. Questa, se superata, darà la possibilità di una risalita fino in area 7 euro. E successivamente fino al massimo in area 7,3 euro.
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