Per uomini e donne con e senza contributi, diamo uno sguardo alla pensione di vecchiaia. Perché dagli ultimi dati consolidati forniti all’INPS è emersa una tendenza. Quella che ha visto crescere sensibilmente le pensioni di vecchiaia nel primo semestre del 2020. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Uno sguardo alla pensione di vecchiaia, boom rispetto al pensionamento anticipato
Uno sguardo alla pensione di vecchiaia uomini e donne con e senza contributi. Perché quelle di vecchiaia crescono rispetto alle pensioni anticipate. Per la precisione le domande di pensione di vecchiaia sono triplicate. Mentre quelle anticipate si sono più che dimezzate.
Questa tendenza si spiega con un fatto. Quello che i lavoratori si ritrovano sempre di più costretti ad aspettare i requisiti di vecchiaia. Ovverosia il raggiungimento dei 67 anni di età. Rispetto invece a maturare i requisiti di pensionamento anticipato. Con anni di contribuzione che crescono. In quanto sono strettamente collegati all’aspettativa di vita.
La pensione anticipata sempre più inaccessibile, soprattutto per le donne
Per esempio, nel 2020 agli uomini servono 42 anni e 10 mesi di contributi per la pensione anticipata. Senza alcun requisito anagrafico. E 41 anni e 10 mesi alle donne. Queste ultime, inoltre, riescono spesso ad accedere solo alla pensione di vecchiaia. E non a quella anticipata a causa di carriere lavorative discontinue. Che generano inesorabilmente dei buchi contributivi.
In futuro al riguardo è atteso non un miglioramento, ma un peggioramento. Perché ritirarsi prima dal lavoro tenderà ad essere sempre più difficile. E questo se, in linea con le attese, quota 100 non sarà prorogata. In tal caso la misura sperimentale di pensionamento anticipato terminerà il 31 dicembre del 2021.
Proprio in questi giorni il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato una cosa. Che il rinnovo di quota 100 non è all’ordine del giorno. E questo lascia presagire che siano alte le probabilità. Quelle che la misura di pensionamento anticipato non venga prorogata. Con conseguente stop dal 2022.