MILANO (Reuters) – UniCredit (MI:CRDI) archivia il miglior primo trimestre dal 2007, battendo le attese, conferma tutti i target del piano Transform al 2019 e anticipa il rundown del portafoglio non core al 2021 rispetto al 2025.
L’utile netto di gruppo si è attestato a 1,1 miliardi contro i 766 milioni indicati da un consensus raccolto dalla banca con 25 analisti.
Il Cet1 fully loaded si è attestato al 13,06% dopo l’impatto di 104 punti base dall’applicazione del principio Ifrs9. Confermata l’attesa di un Cet1 a fine 2018 tra 12,3% e 12,6%, mentre per il 2019 l’attesa resta al di sopra del 12,5%.
I ricavi totali sono sostanzialmente stabili su anno a 5,1 miliardi: il margine di interesse è sceso dello 0,9% su anno a 2,6 miliardi, mentre le commissioni sono cresciute a 1,7 miliardi (+2,8%). In calo del 5,2% su anno i costi operativi a 2,74 miliardi. In flessione del 6,9% quelli del personale.
I crediti deteriorati sono calati del 19,1% su anno a 44,6 miliardi con un’incidenza sul totale dei crediti che scende al 9,5%. Coperte al 73% le sofferenze (pari a 25,2 miliardi) e al 44,1% le inadempienze probabili (18,3 miliardi).
Per il 2018 la banca ha un target di cessione di crediti deteriorati di 4 miliardi, di cui 2 miliardi in ambito non core.
(Gianluca Semeraro)