L’unica certezza è non avere certezze

L'unica certezza è non avere certezze

In un mondo in cui si è alla costante ricerca di certezze è innegabile che l’unica certezza sia non avere certezze.  Il mondo stesso è incerto per natura, ecco perché non si può pretendere di avere il controllo su ogni singolo accadimento della propria vita.

Eppure, il costante aumento di disturbi legati all’ansia descrive una situazione al limite della criticità. La certezza non è altro che un’illusione che porta a una visione manichea del mondo.

La certezza priva l’esistenza di un approccio critico

Giusto o sbagliato, bianco o nero, buono o cattivo; non esistono sfumature né vie di mezzo. La certezza priva l’esistenza di un approccio critico e approda nella preoccupazione.

La differenza che intercorre tra preoccuparsi e occuparsi per e di qualcosa è notevole.

Da un lato, risulta fondamentale occuparsi dei propri interessi, svolgendo attività quotidiane alla ricerca di risultati e obiettivi sempre differenti. A volte, però, occuparsi dei propri interessi si trasforma nel timore ossessivo che qualcosa di negativo possa accadere.

Cosa succede in questo caso? Si rischia di cadere in un fermo emotivo che porterà il singolo a preoccuparsi ossessivamente anche delle sue stesse preoccupazioni.

Con la preoccupazione si proietta la mente verso l’incertezza del futuro e verso azioni non controllabili.

Sfuggire alla tentazione di vivere in perenne stato di ansia

Come sfuggire alla tentazione di vivere in perenne stato di ansia?

Innanzitutto, è bene capire che non tutto ciò che accade durante l’esistenza è prevedibile, moltissimi avvenimenti della vita non lo sono affatto. Molto spesso le cose capitano perché devono accadere, preoccuparsene eccessivamente non cambierà la situazione. Chi si preoccupa eccessivamente delle cose, spesso, tende ad aspettarsi sempre il peggio da qualsiasi avvenimento.

Ma ha senso rapportarsi sempre negativamente con il futuro? Assolutamente no. Non ha senso immaginare sempre il peggio.

Se l’unica certezza è non avere certezze tanto vale essere realisti e comportarsi in maniera neutra rispetto al proprio futuro.

Il realismo porterà con sé la consapevolezza che ciò che è oggi potrebbe non essere domani. La coscienza di questo, più che a un perenne carpe diem, dovrebbe spingere l’individuo a un impegno costante nelle attività svolte.

Vivere in balia del fato?

Perché giungere alla certezza di non avere certezze non dovrà indurre a vivere in balia del fato. Sarà, comunque, necessario mantenere una certa dose di responsabilità che permetterà di rapportarsi al meglio agli avvenimenti, positivi o negativi che siano.

Coltivare il dubbio va di pari passo alla consapevolezza di non avere certezze. Il dubbio è fondamentale per prendere le decisioni giuste. Agire guidati dalla perenne certezza delle proprie azioni rischia di trasformare ogni comportamento in una caparbia lotta contro gli altri, contro chi la pensa diversamente.

Dubitare è sinonimo di imparare, quando ci si interroga su qualcosa è perché non si è sicuri. Questa insicurezza potrebbe trasformarsi in un momento di apprendimento e di crescita.