Una volta terminata l’università dinanzi ai laureati si pone la necessità di entrare nel mondo del lavoro. Un mondo non di rado duro, soprattutto per i neofiti.
Alle comuni difficoltà vi si aggiunge l’indecisione circa dove indirizzarsi. Anche perché molto spesso, nonostante la forte preparazione teorica, non si ha conoscenza di tutte quelle che sono le reali potenzialità del proprio titolo di studio.
Capita dunque di ignorare quelle che potrebbero essere vantaggiose possibilità di carriera e, conseguentemente, di lasciarsele sfuggire, ripiegando su mansioni meno stimolanti ed appaganti talvolta.
Un’eccellente opportunità di lavoro anche con guadagni elevati riservata ad alcuni laureati
Una figura molto ricercata negli ultimi tempi è indubbiamente il consulente del lavoro. Le sue mansioni sono incentrate su diversi aspetti circa il personale delle aziende, dalla gestione delle risorse umane a quella delle buste paga e dei contributi.
Il consulente del lavoro può lavorare come dipendente di un’azienda o come libero professionista. Ovviamente, in questo caso il suo guadagno dipenderà dal bacino di clienti e dall’esperienza. Dovrebbe attestarsi mediamente attorno ai 30mila euro annui, ma a volte è anche superiore.
Per intraprendere questo percorso è necessario uno dei seguenti titoli o equiparati.
Diploma di laurea quadriennale in:
- giurisprudenza;
- scienze economiche e commerciali;
- scienze politiche.
Diploma universitario o laurea triennale in:
- consulenza del lavoro.
Laurea triennale o magistrale in:
- L-14: scienze dei servizi giuridici;
- L-16: scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione;
- L-18: scienze dell’economia e della gestione aziendale;
- L-33: scienze economiche;
- L-36: scienze politiche e delle relazioni internazionali.
Laurea magistrale appartenente a:
- LM-56: scienze dell’economia;
- LM-62: scienze della politica;
- LM-63: scienze delle pubbliche amministrazioni;
- LM-77: scienze economico-aziendali.
- LMG-01 delle lauree magistrali in giurisprudenza
Come fare per diventare consulente del lavoro
Dopo aver ottenuto il titolo, il laureato, per avviarsi a questa professione, deve compiere un praticantato di 18 mesi presso un consulente del lavoro iscritto all’albo da almeno 5 anni. Può anche cominciare a farlo prima di concludere il proprio corso di laurea.
Una volta concluso, dovrà attendere che si indica un esame di stato, il cui superamento lo condurrà a iscriversi all’Ordine dei Consulenti del Lavoro.
Dovrà affrontare due prove scritte: un tema circa il diritto del lavoro ed una prova teorico-pratica basata sul diritto tributario.
Seguirà poi una prova orale sulle seguenti materie: legislazione sociale, diritto privato, pubblico, penale, tributario e del lavoro, elementi di ragioneria, ordinamento professionale e deontologia.
Un’eccellente opportunità di lavoro anche con guadagni elevati riservata ad alcuni laureati, una possibilità di carriera davvero interessante da valutare.
Approfondimento
Queste categorie spesso non lo sanno ma hanno la possibilità di lavorare a scuola