Gli italiani sono un popolo di grandi risparmiatori. Storicamente, una delle principali modalità di investimento delle famiglie è stato il mattone. Per molti anni, infatti, gli immobili hanno garantito una costante rivalutazione nel tempo ed elevate rendite da locazione. Negli ultimi tempi, abbiamo però assistito ad un’inversione di tendenza che abbiamo approfondito in un recente articolo. Gli immobili sembrano aver perso il loro appeal, anche a causa di una tassazione sempre più pesante.
Dal momento dell’acquisto, infatti, i proprietari di casa devono sostenere rilevanti costi fiscali. Inoltre, se l’immobile non è una prima casa, gli oneri tributari diventano significativamente più gravosi. In questo articolo, approfondiremo una tassa in più che colpisce alcuni proprietari di casa e che pochi conoscono. Analizzeremo infatti un ulteriore balzello che grava su chi decide di acquistare un immobile in un altro Paese dell’Unione Europea.
Un’imposta poco nota
Il D.L. 201/2011 ha introdotto una specifica imposta a carico degli immobili di proprietà di cittadini italiani all’estero. L’IVIE colpisce chi acquista e detiene case, appartamenti o locali ad uso commerciale o industriale nell’Unione Europea. Si tratta di un addebito pari allo 0,76% del valore dell’immobile, da pagare per ogni anno di suo possesso. La percentuale scende allo 0,4% per le abitazioni principali di categoria A/1, A/8 ed A/09. Per le prime case non di lusso, invece, la legge prevede la totale esenzione. L’Agenzia delle Entrate ha specificato le modalità di calcolo dell’IVIE nella circolare 28/E del 2012. Si tratta insomma, di una tassa in più che colpisce alcuni proprietari di casa che detengono immobili in altri Stati europei.
Una tassa in più che colpisce alcuni proprietari di casa
Abbiamo visto che l’Erario colpisce con un’apposita imposta chi decide di effettuare investimenti immobiliari in altri Paesi. Certamente si tratta di un aspetto disincentivante poiché costituisce un costo fisso che grava su chi decide di comprare casa all’estero. Esistono però delle agevolazioni, utili soprattutto per chi possiede immobili non considerati di lusso. L’articolo 165 del TUIR prevede infatti di compensare eventuali tassazioni estere non utilizzate come crediti IRPEF.
Si tratta di un vantaggio fiscale valido solo per operazioni immobiliari in Paesi che garantiscono un’adeguata trasparenza. Inoltre, in tutti gli Stati, i contribuenti italiani possono detrarre fino a 200 euro su base annua dopo aver pagato l’IVIE. La Redazione di ProiezionidiBorsa consiglia ai Lettori di analizzare la propria situazione con un professionista qualificato. In questo modo sarà infatti possibile evitare eventuali sanzioni e beneficiare delle agevolazioni previste dalla normativa.