Una ricetta antichissima e delicata, la minestra del paradiso

minestra del paradiso

Una ricetta antichissima e delicata che arriva dal famoso manuale di cucina di Pellegrino Artusi, che fu pubblicato per la prima volta a Firenze nel 1891. Il nome è tutto un programma, la minestra del paradiso.

Gli Esperti di Cucina di ProiezionidiBorsa suggeriscono di gustarla durante le prossime feste, anche la sera di Natale, per il pranzo di mezzanotte. È un piatto simile, per ingredienti, alla stracciatella in brodo o ai passatelli romagnoli. Ma dal gusto più gentile e dall’aspetto decisamente più elegante.

Il segreto sta nel brodo di manzo e gallina

Una ricetta antichissima e delicata, la minestra del paradiso. Per prepararla per sei persone, servono un litro di brodo, realizzato con bianco costato di manzo e mezza gallina.

Occorrono anche sedano, carota e cipolla, qualche chiodo di garofano. Queste carni, di solito, venivano servite dopo la minestra, oppure utilizzate per preparare un gustoso polpettone.  Si preparino poi quattro uova fresche, 100 grammi di parmigiano grattugiato fine, 100 grammi di pane raffermo grattugiato fine. E ancora 50 grammi di prezzemolo tritato finissimo, sale e pepe, noce moscata. Infine, la scorza grattugiata di mezzo limone, non trattato, e dalla buccia fine.

Una ricetta antichissima e delicata la minestra del Paradiso

Montare a neve il bianco d’uovo con l’aiuto di uno sbattitore o di una frusta. In una planetaria, incorporare delicatamente prima il parmigiano e poi il pane grattugiato.

Unire il prezzemolo, il sale, il pepe, la noce moscata, il limone. Aggiungere dolcemente i tuorli d’uovo, amalgamando bene il tutto, in modo che non si formino grumi. Portare intanto a ebollizione il brodo di manzo e pollo, quindi aggiungere uno o due chiodi di garofano.

Bisogna ora lavorare il composto versandolo a cucchiaiate nel brodo bollente. Bisogna muovere la pentola e rivoltare subito con un cucchiaio, in modo che sulla superficie del brodo si formino delle piccole e soffici palline. Lasciarle cuocere tre minuti, rotolandole perché diventino più regolari possibile. Poi versare in una capace zuppiera e servire caldissimo, con un’ultima spolverata di parmigiano.