Una pianta spontanea ottima per scopi erboristici ed alimentari, dalla quale ricavare grandi benefici

piante di tarassaco

La primavera sta arrivando e le passeggiate all’area aperta si fanno sempre più frequenti. Sarà il caso di approfittarne, guardandosi un attimo intorno per scoprire cosa la natura ha da offrire. Alcuni utili prodotti, infatti, possono essere colti direttamente dalla terra, senza intermediari.

Il tarassaco è uno di questi.

Si tratta di una pianta erbacea spontanea di facilissima reperibilità. Si trova praticamente dappertutto, infatti è considerata una pianta infestante. È chiamato anche “dente di leone” e si utilizza per diversi scopi.

Quelli principali sono due: come prodotto erboristico per le sue alte proprietà drenanti e digestive; e come alimento, poiché pianta molto ricca di fibre e di altre sostanze benefiche per il nostro organismo.

Con questo articolo cercheremo consigliare il modo giusto per utilizzare questa pianta spontanea ottima per scopi erboristici ed alimentari, dalla quale ricavare grandi benefici.

Gli scopi erboristici del tarassaco

Una tra le varie denominazioni popolari di questa pianta è quella di “piscialetto”. Il significato di questo termine risulta abbastanza intuitivo se riflettiamo sulle proprietà diuretiche della pianta.

Per approfittare delle proprietà drenanti del tarassaco, il modo migliore di utilizzo è quello di realizzare un infuso. A questo scopo serviranno sia le radici che le foglie. Basterà lasciare seccare tutto, e tritare finemente, e il risultato di questa operazione potrà essere usato come un comune infuso. Quindi fare bollire dell’acqua, e mettere il tarassaco in infusione per qualche minuto.

Per un effetto diuretico ancora più efficace, si potrà fare bollire il tarassaco per alcuni minuti in acqua bollente, realizzando così un decotto. Il decotto però avrà un sapore leggermente più amaro dell’infuso. Due cucchiai di infuso, da fare bollire in 1 litro e mezzo di acqua, da bere durante la giornata, garantirà un effetto diuretico ottimale.

Gli scopi alimentari della pianta

Come moltissime altre piante spontanee, anche il tarassaco si consuma a scopo alimentare, più o meno da sempre. In questo caso le radici sono da escludere.

Della pianta, infatti si mangiano soltanto le foglie che hanno quel tipico sapore amaro delle verdure spontanee.

Oltre ad avere un sapore molto gradevole, il tarassaco ha molte proprietà benefiche. È ricco di fibre, di antiossidanti, di vitamina C, di magnesio e di potassio.

Bollire il tarassaco è il modo più semplice di cucinarlo, anche se ovviamente così facendo perderà parte dei suoi benefici. Per non sciupare nulla, potremmo considerare di berne l’acqua di cottura. In ogni caso è un vero tocca sana per la digestione e per il traffico intestinale. E anche il sapore è molto gradevole.

Da oggi in poi, quando vedremo questa pianta su di un prato o in giro per le campagne, sarà il caso di portarne un po’ a casa. Con questi semplici consigli su come utilizzare questa pianta spontanea, ottima per scopi erboristici ed alimentari, si ricaveranno grandi benefici.