Negli ultimi anni ha preso sempre più piede l’abitudine di domiciliare le utenze casalinghe sul conto corrente bancario. In questo modo la banca provvederà gratuitamente al pagamento delle bollette trattenendone i costi dal saldo di conto. I vantaggi di questo servizio sono molteplici: si evitano le code in Posta e non si rischia di dimenticare qualche pagamento. Inoltre, tutte le contabili restano nell’archivio digitale della banca, pronte per eventuali verifiche. Esiste un ulteriore vantaggio, una regola non scritta ma ormai entrata nella consuetudine. Le banche, infatti, normalmente provvedono agli addebiti automatici in conto anche qualora il saldo non fosse sufficiente per il pagamento. Per molte famiglie si tratta di un grosso aiuto soprattutto nei mesi in cui le spese sono state superiori alla media. In questi casi, le banche pagano le utenze mandando in rosso il conto e attendono il successivo accredito di stipendio per ripristinare la situazione.
Le cose cambieranno radicalmente
La situazione che abbiamo descritto non è destinata a durare ancora a lungo. Infatti, una nuova procedura stravolgerà le abitudini dei correntisti italiani. L’EBA ha emanato una disposizione che recepisce i regolamenti UE 575/2013 e 171/2017 in materia di sorveglianza bancaria. Sulla base di tali indicazioni, dal primo gennaio 2021 le banche non potranno più pagare gli addebiti non coperti. Insomma, se l’importo da pagare fosse superiore anche solo di un euro al saldo di conto, scatterà una nuova procedura. I clienti diventeranno insolventi nei confronti del creditore che potrà essere la compagnia telefonica o il fornitore delle utenze di casa. Rientreranno in queste casistiche anche i pagamenti delle carte di credito o dei finanziamenti. Le conseguenze per i clienti potrebbero essere molto pesanti poiché le banche avranno anche nuovi obblighi di segnalazione nelle centrali rischi.
Una nuova procedura stravolgerà le abitudini dei correntisti italiani
La nuova normativa imporrà alle banche di classificare come cliente insolvente chi abbia arretrati anche di soli 100 euro per novanta giorni. Questo limite salirà a 500 euro per un trimestre per le imprese di medio-grandi dimensioni, mentre rimarrà invariato per le PMI. Le banche non potranno nemmeno più avvalersi della compensazione tra conti. In altre parole, non conteranno eventuali altri fondi o depositi presso la stessa banca. Un saldo di conto corrente insufficiente per coprire un pagamento potrebbe comportare una segnalazione e far diventare cattivi pagatori. Insomma, una nuova procedura stravolgerà le abitudini dei correntisti italiani nelle prossime settimane. La norma entrerà in vigore da gennaio ma alcune banche si adegueranno già in questi giorni. Per molti correntisti, quindi, una spesa improvvisa o un ritardo nell’accredito di stipendio potrebbero avere conseguenze molto serie. Abbiamo analizzato le conseguenze di una segnalazione e i diritti dei consumatori in un recente approfondimento.