Una nuova possibilità di ridurre i debiti con il Fisco

Fisco e banconote

A volte la situazione debitoria si fa così pesante che non è sufficiente nemmeno l’ormai famosa rottamazione. Una piccola impresa, magari artigiana, può purtroppo accumulare in fretta debiti anche per contributi non pagati ai dipendenti.

Oppure il rallentamento dell’attività ha fatto accumulare debiti tributari per imposte non pagate tempestivamente. Se non è sufficiente nemmeno la rottamazione esiste per caso una nuova possibilità di ridurre i debiti col Fisco? Fortunatamente si, e la si trova nel Decreto Legislativo n. 14 del 2019, modificato nell’ottobre 2020.

In pratica di tratta di un accordo di saldo e stralcio con l’Erario, non però generalizzato come previsto in passato da altre norme. Stavolta la misura dello stralcio è valutata caso per caso in base allo stato di crisi dell’azienda.

Il debitore nei guai deve presentare una proposta di pagamento parziale e rateizzato dei propri debiti redatta da un professionista. L’omologazione spetta al giudice, che può procedere anche se il Fisco non è d’accordo.

Una nuova possibilità di ridurre i debiti con il Fisco

La procedura della transazione fiscale era già prevista dalla legge fallimentare e poteva essere chiesta all’interno del concordato preventivo. O della procedura per ristrutturazione dell’impresa.

Proprio perché veniva richiesta all’interno di una procedura fallimentare la transazione richiedeva il voto favorevole dell’Agenzia delle Entrate all’interno dell’assemblea dei creditori.

La novità attuale consiste nel fatto che si è voluto potenziare l’istituto della transazione fiscale. In che modo? Il giudice potrà omologarli, e quindi renderli efficaci. Anche senza l’accordo dell’Amministrazione Finanziaria.

Il documento che acquista maggior peso in questa procedura è la relazione redatta e depositata dal professionista. Infatti egli, oltre a stabilire concretamente la rateizzazione proposta, deve esprimersi circa la convenienza e l’opportunità di quel piano di rientro. Dato che il professionista viene scelto dall’impresa in crisi il vantaggio è evidente.

Ultimo elemento molto importante. Dato che si tratta di norme procedurali, e non di un istituto radicalmente nuovo, sono applicabili anche alle procedure già in corso.