Una novità per andare in pensione a 57 anni

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In questo periodo di crisi economico finanziaria molti lavoratori rischiano di non riuscire a ricollocarsi una volta perso il proprio lavoro. Una possibilità particolarmente probabile nei prossimi mesi, quando verrà meno il divieto al licenziamento per motivi economici. In quella situazione, alcuni lavoratori, in particolar modo i meno giovani potrebbero rischiare di non poter lavorare. Pur non avendo ancora maturato i requisiti per il pensionamento. Per alcuni di essi, potrà essere fondamentale una novità per andare in pensione a 57 anni. Si tratta di una misura prevista dalla Legge di Bilancio 2018 che introduce una nuova formula di flessibilità per portarci verso la pensione. In questo articolo approfondiremo la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. La Redazione di ProiezionidiBorsa ha recentemente trattato il tema del pensionamento dopo una carriera discontinua. Vediamo oggi cosa accade quando la precarietà lavorativa giunge dopo molti anni di contributi.

Una possibilità solo per alcuni lavoratori

L’accesso alla RITA è possibile solo per lavoratori titolari di un piano pensionistico complementare. La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto una novità per andare in pensione a 57 anni introducendo una deroga alle norme sui fondi pensione. Normalmente infatti, la richiesta di liquidazione in forma di rendita della pensione integrativa, scatta al raggiungimento dell’età prevista per la pensione INPS. La RITA  permette invece di anticipare questa richiesta. Consentendo quindi di percepire una rendita fino al raggiungimento dei requisiti della pensione di vecchiaia. Per accedere a questa rendita, oltre ad essere titolari di un piano pensionistico integrativo, i richiedenti dovranno soddisfare alcuni requisiti. L’età minima per la richiesta è di 57 anni con almeno 24 mesi di disoccupazione. Sono anche necessari almeno 20 anni di contribuzione obbligatorie e 5 di versamenti su un fondo complementare. Chi rientra in questi parametri potrà richiedere la rendita direttamente al proprio fondo pensione.

Una novità per andare in pensione a 57 anni

La RITA consiste in una rendita che accompagna il richiedente alla pensione INPS. L’importo di questo assegno mensile, ovviamente nei limiti del capitale versato, è a totale discrezione dell’interessato.
La Legge consente anche di richiedere il frazionamento dell’intero importo accantonato. In questo caso verrà meno l’integrazione della futura pensione ma il fondo garantirà un flusso mensile ai propri sottoscrittori. Nel caso di una richiesta parziale, il capitale rimanente resterà investito e frutterà un rendimento negli anni mancanti alla pensione. Il fondo calcolerà poi la pensione integrativa sul nuovo capitale rivalutato. La continuità tra RITA e previdenza complementare costituisce una novità per andare in pensione a 57 anni. Sebbene penalizzando la futura rendita. Non perderemo però i vantaggi fiscali. La Legge di Bilancio ha infatti esteso anche alla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata la tassazione agevolata prevista dal DM 252/05.