In questo articolo approfondiremo una buona notizia per le future pensioni di molti lavoratori. Ci occuperemo di chi presenta uno storico contributivo suddiviso tra più gestioni previdenziali obbligatorie. In Italia infatti, esistono oltre 40 diversi Enti e fondi di previdenza. Fino ad alcuni anni fa questo comportava un notevole danno nel calcolo pensionistico, ma da qualche tempo le cose sono cambiate. La normativa consente di valorizzare i diversi periodi contributivi maturati presso qualsiasi gestione previdenziale obbligatoria. In altre parole, i lavoratori che, nel corso della propria carriera, hanno contribuito in diverse casse non perderanno quanto versato. Quest’anno la somma del totale dei contributi consentirà anche l’accesso a pensioni anticipate, di vecchiaia ed a Quota 100. Scopriamo quindi le differenze tra cumulo, ricongiunzione e totalizzazione.
Ricongiunzione e totalizzazione
Con la ricongiunzione, un lavoratore può riunire in un’unica gestione i contributi pagati a casse diverse. La somma dei contributi diventerà quindi un’unica contribuzione e darà diritto al trattamento previdenziale previsto per la specifica gestione. Per ottenere la ricongiunzione, gli interessati dovranno rivolgersi all’ultimo Ente previdenziale. Sarà quest’ultimo ad occuparsi del trasferimento dei contributi e ad erogare la relativa pensione. L’operazione sarà gratuita od a pagamento a seconda delle situazioni. In ogni caso il contribuente non perderà nulla di quanto versato. Una buona notizia per le future pensioni di molti lavoratori, ma c’è dell’altro: la totalizzazione gratuita. Con la totalizzazione, anche i lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS potranno beneficiare di un trattamento pensionistico unico per diverse contribuzioni. A differenza della ricongiunzione, la totalizzazione è sempre gratuita per i richiedenti.
Il cumulo gratuito
Anche il cumulo gratuito permette di sommare tra loro i contributi versati ad Enti diversi. A differenza di totalizzazione e ricongiunzione però, in questo caso i contributi vanno semplicemente sommati tra loro, senza riunirli sotto un’unica gestione. Con la Legge di Bilancio 2017, il cumulo è un’opzione disponibile anche per i liberi professionisti. Il cumulo consente di calcolare le singole quote di pensione con il sistema in vigore al momento dei versamenti. In questo modo è possibile conteggiare con il sistema retributivo le quote di pensione relative ai contributi più vecchi. Ancora una buona notizia per le future pensioni di molti lavoratori autonomi, quindi. Ma anche un vantaggio per chi abbia cambiato spesso datore di lavoro nel corso della propria vita professionale.
Una buona notizia per le future pensioni di molti lavoratori
Individuare una scelta più conveniente in assoluto è molto difficile. Molto dipende infatti, dalla situazione personale. Ricordiamo ai Lettori che per accedere alle varie opzioni discusse in questo articolo è necessario non essere titolari di altre pensioni dirette. Inoltre, il trasferimento può avvenire solo una volta: restano quindi esclusi i lavoratori cha abbiano già effettuato simili operazioni. Anche per scopi non previdenziali.
Lo Staff di ProiezionidiBorsa consiglia di avvalersi della consulenza di un professionista o di rivolgersi ad un CAF o Patronato. In questo modo sarà possibile valutare i vantaggi delle varie opzioni e scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.