E’ possibile investire in una obbligazione che abbia un rendimento accettabile, una cedola interessante e un basso rischio? L’Ufficio Studi di ProiezionidiBorsa ha trovato un bond con queste caratteristiche. Ha una cedola del 6%, un rendimento annuo dell’1% e il rating di una obbligazione governativa. Ecco l’analisi di un titolo di Stato a basso rischio, ma con una cedola del 6%.
Un titolo di Stato a basso rischio, ma con una cedola del 6%
In tempi di tassi bassi non è difficile imbattersi in obbligazioni dai rendimenti negativi. Specialmente se sono titoli di Stato e hanno una scadenza abbastanza ravvicinata. Capita a molti BTP di prossima scadenza. Non è stato semplice trovare un titolo di Stato italiano, quindi a rischio basso, con una cedola annuale del 6% e un rendimento dell’1%. Questo titolo è il BTP scadenza maggio del 2031 (codice Isin: IT0001444378).
E’ una obbligazione emessa da Tesoro italiano, che ha ancora una durata di poco meno di 11 anni. Acquistando adesso questo Buono del Tesoro Poliennale, lo si pagherebbe 149,5 centesimi. Poiché il quantitativo minimo sono 1.000 euro nominali, per investire la cifra minima occorrerebbe sborsare quasi 1.495 euro.
Un titolo con cedola annuale molto interessante
Il bond governativo, come detto, vanta una cedola annuale lorda del 6%, che viene distribuita semestralmente. Metà, il 3%, a maggio e metà, un altro 3%, a novembre. Quindi il titolo deve ancora distribuire 11 cedole annuali e una semi cedola, quella di novembre.
Immaginiamo di avere un quantitativo nominale del BTP pari a 10mila euro, e di tenere il titolo fino alla scadenza. Anzitutto si dovrebbero impiegare 15mila euro circa per l’acquisto (14.950 euro, oltre le spese di commissione). Ma da qui alla scadenza, si godrebbe di un flusso di reddito pari a 6.900 euro. Ovvero 11 cedole da 600 euro, più la semi cedola di novembre. Flusso di reddito, lordo, che il Tesoro verserà annualmente sul conto corrente del possessore del BTP.
Il reale rendimento dell’obbligazione governativa
Non bisogna dimenticare che a scadenza l’obbligazione rimborsa il capitale nominale, 100 centesimi. Quindi acquistando adesso il quantitativo nominale, si spenderebbero, come abbiamo visto, circa 15mila euro. Ma a scadenza si recupereranno 10mila euro. Si avrebbe quindi una minusvalenza di 5mila euro circa, compensata dal flusso cedolare di 6.900 euro. Questo significa che a questi valori di prezzo, a scadenza si avrà avuto un rendimento annuo lordo dell’1% circa sul capitale investito.
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