A metà luglio titolavamo Banca MPS: un titolo azionario su cui puntare?, adesso”un titolo bancario sull’orlo del precipizio”. C’è contraddizione tra questi due titoli? Per un lettore che si ferma alla lettura solo del titolo probabilmente si, ma per i più attenti non sarà sfuggito a suo tempo l’incipit dell’articolo
Banca MPS nelle ultime 10 sedute ha guadagnato circa il 60%. E’ ancora un titolo sul quale puntare per il futuro?
Sicuramente la risposta a questa domanda non può essere “Sì, perché il titolo ha perso il 99,93% negli ultimi 10 anni o il 35,2% nell’ultimo anno”. La risposta a questa domanda deve essere il frutto di un’attenta analisi dei punti di forza e di debolezza del titolo e delle sue aspettative di crescita.
La conclusione era che il titolo avevamo moltissimi punti di debolezza e solo una di forza, legato alla sua bassa valutazione in termini di multipli di mercato.
D’altra parte che per Banca MPS riprendersi non fosse un’impresa facile era chiaro a tutti. Il management, però, sta procedendo lungo la strada del risanamento con costanza.
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Cosa sta facendo il titolo bancario per il suo risanamento?
Per rispondere a questa domanda facciamo parlare i dati della semestrale relativi al primo semestre del 2019.
Gli utili sono in calo rispetto al primo semestre del 2018, i ricavi complessivi sono in flessione del 9,3% e si attestano a 1,549 miliardi di euro. Tuttavia per l’AD di Banca Mps, Marco Morelli, i risultati raggiunti nei primi sei mesi del 2019 sono soddisfacenti. «Lo scopo del management è raggiungere gli obiettivi percorrendo traiettorie sostenibili, sia sul conto economico che sullo stato patrimoniale. Lo scenario macroeconomico oggi è molto più confuso e meno rassicurante rispetto all’anno scorso».
Da questo punto di vista l’utile netto di 93 milioni, nonostante 140 milioni di componenti negative (compresi i 45 milioni pagati a Juliet per rescindere il contratto), può considerarsi un buon traguardo.
Un aspetto sul quale la banca sta accelerando molto è quello delle dismissioni dei crediti deteriorati. Dopo i 700 milioni di euro di npl ceduti a Illimity Bank di Passera, altri 455 milioni sono stati venduti a Cerberus. L’obiettivo è di liberarsi di altri 2 miliardi di crediti difficili da qui alla fine del 2019.
Inoltre entro fine anno Banca MPS dovrebbe concludere la vendita di un pacchetto di immobili del valore di 350 milioni di euro. “Il 12 luglio abbiamo lanciato una gara per cedere il nostro portafoglio immobiliare: abbiamo già ricevuto 60 manifestazioni di interesse per tutto il portafoglio e altre 20 almeno per alcune parti del nostro portafoglio”, ha sottolineato Morelli. Tra gli operatori interessati ci sarebbero Apollo, Varde, Blackstone, Cerberus, Partners Group, Starwood, Bain Capital, Oaktree e Lonestar.
Tutto, quindi, procede nella direzione di rendere Banca MPS un titolo bancario “normale” dopo la bufera che si abbattuta su di esso negli anni scorsi.
Analisi grafica e previsionale
Banca MPS (BMPS) ha chiuso la seduta del 2 agosto a quota 1,305€ in ribasso dell’1,305%.
Sul titolo è in corso una proiezione ribassista che ha già raggiunto il suo I° obiettivo di prezzo in area 1,3163€. Da notare che la seduta del 2 agosto, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, ha visto una chiusura giornaliera inferiore a questo fortissimo supporto. A meno di pronti recuperi, quindi, le quotazioni sono dirette verso il II° obiettivo di prezzo in area 0,884€.
I rialzisti, invece, potrebbero riprendere il sopravvento con chiusure giornaliere superiori a 1,3163€.

Banca MPS: proiezione ribassista in corso sul time frame giornaliero. La linea rossa i livelli de La Nuova Legge della Vibrazione.