Nelle scorse settimane hanno destato grande scalpore dei messaggi pubblicati su alcuni quotidiani. Alcune importanti finanziarie informavano i clienti in merito ad ingenti rimborsi. Probabilmente nessuna finanziaria avrebbe mai acquistato spazi nei giornali per comunicare di dovere dei soldi alla propria clientela. Tantomeno se quest’ ultima avesse versato tali somme senza doverli realmente. Ad obbligare le società di credito ad effettuare questi annunci a pagamento è stato il tribunale di Milano.
Un recente pronunciamento ha confermato quanto deliberato dalla Corte di Giustizia Europea. Per i giudici, infatti, alcune spese trattenute dalle finanziarie non erano dovute, pertanto queste ultime dovranno ristorare i clienti. Insomma, ci sarà un rimborso medio di 1.300 euro nelle tasche di alcuni consumatori italiani grazie ad una sentenza europea. L’importo del rimborso ovviamente varierà di caso in caso. Le spese non dovute sono comunque spesso rilevanti, tanto che la sentenza prevede una media di 1.300 euro.
La sentenza Lexitor
L’11 settembre 2019, la Corte di Giustizia Europea ha emanato una sentenza storica. Un pronunciamento che ha confermato la piena validità della direttiva comunitaria 2008/48. Ribaltando al contempo lo storico orientamento italiano. Per comprendere la portata di questa novità, è necessario capire come le finanziarie hanno sempre calcolato gli oneri per la clientela. Le voci che compongono il costo di un finanziamento sono essenzialmente due: gli interessi e le commissioni. I primi trovano applicazione nel corso del tempo e sono il costo del denaro prestato ai consumatori.
Le commissioni, invece, sono somme addebitate nel momento stesso dell’erogazione del prestito. In altre parole, un balzello relativo ad un prestito decennale gravava immediatamente sul consumatore. Anche qualora quest’ultimo avesse deciso di estinguere anticipatamente il finanziamento. Una pratica totalmente a vantaggio delle finanziarie che l’Europa ha deciso di bloccare.
Un rimborso medio di 1.300 euro nelle tasche di alcuni consumatori italiani
Alla sentenza comunitaria stanno ora seguendo numerosi pronunciamenti dei tribunali di tutta Italia. I giudici stanno disponendo una serie di risarcimenti spesso di importo rilevante. Di conseguenza, arriverà un rimborso medio di 1.300 euro nelle tasche di alcuni consumatori italiani. Ma come capire se si ha diritto a chiedere giustizia in tribunale? Per rispondere con certezza a questa domanda è necessario rivolgersi ad un legale specializzato.
Da una veloce occhiata ai documenti del prestito è possibile però farsi un’idea. Semplificando, chi trovasse una grande differenza tra TAN e TAEG probabilmente avrà sostenuto costi iniziali elevati. Un importante indizio che potrebbe significare il diritto al rimborso, rivolgendosi al tribunale tramite un avvocato. La Redazione di ProiezionidiBorsa ha analizzato più volte le difficoltà riscontrate nel rapporto con le banche. Talvolta, infatti, è complicato anche rimborsare un mutuo prima della scadenza.