La Cornovaglia è una regione dell’Inghilterra ancora selvaggia. Un po’ per i suoi paesaggi, un po’ per la mancanza di città industriali potenti, la Cornovaglia è stata una regione che ha basato tutta la sua economia sul lavoro dei minatori. Ed è grazie a loro se ci è arrivato un prodotto come il pasty. Ecco la storia di un primo di pasta sfoglia, il pasty della Cornovaglia.
Cos’è il pasty
Oggi parliamo di un primo di pasta sfoglia, il pasty della Cornovaglia. Si tratta di un fagottino formato da una pasta brisée ripieno di carne di qualunque tipo e varie verdure.
In realtà la nascita del pasty è di stampo nobiliare. Pare infatti che sia nato durante la corte dei Tudor, tant’è che si narra che la terza moglie di Enrico VIII fosse golosa di questo pasticcio.
La diffusione nelle classi meno abbienti arriva con la rivoluzione industriale. A causa degli orari massacranti e dei turni assurdi, le persone non avevano più molto tempo per mangiare adeguatamente. I minatori erano soliti consumare i pasti nei cunicoli delle miniere dove lavoravano e ci voleva una cosa rapida e gustosa da consumare in tutta fretta.
Un primo di pasta sfoglia, il pasty della Cornovaglia
La risposta delle mogli dei minatori non si fece attendere e nacque così un primo di pasta sfoglia, il pasty della Cornovaglia.
A oggi, il pasty è diffuso in tutta la nazione ed è uno dei piatti nazionali più famosi dell’isola britannica. Ci sono persino catene di fast food che propongono la loro versione personale del pasty della Cornovaglia con ricette pensate appositamente dalla catena.
Ci sono anche varianti vegetariane, nate dopo gli anni Settanta e persino varianti dolci, per i più piccini che magari decidono di fare merenda con questo “dolcetto”.
La particolarità del pasty è che può essere considerato un pasto mono porzione. Si prepara sempre in largo anticipo, ad esempio la sera per il giorno dopo. Si può gustare anche da freddo, perché la pasta brisée trattiene bene i succhi della carne e impedisce che fuoriescano del tutto.