Ieri le Borse sono sprofondate per due motivi. Il primo riguarda l’acuirsi delle tensioni tra Ucraina e Russia. L’invito delle autorità statunitensi e inglesi alle famiglie dei diplomatici al rientro in patria fa pensare che un conflitto sia imminente. Questo motivo contingente si è innescato su uno scenario già debole dei mercati azionari. Già da tempo gli analisti di Proiezioni di Borsa segnalavano una forte difficoltà dell’indice tecnologico americano. Ecco cosa può accadere oggi.
La Borsa americana da qualche settimana sta attraversando un periodo di forte debolezza. La corsa del mercato azionario americano ha cessato quando l’inflazione ha cominciato a mordere. Dalla fine dell’anno alcuni analisti hanno ipotizzato che la FED avrebbe potuto anticipare da giugno a marzo il rialzo dei tassi di interesse.
Non solo, alcune analisi hanno prospettato la possibilità che i rialzi dei tassi da qui alla fine dell’anno sarebbero stati quattro. Venerdì scorso gli analisti di Goldman Sachs non hanno escluso che i rialzi per quest’anno avrebbero potuto essere anche 5.
Queste ipotesi hanno fortemente indebolito il mercato azionario USA nelle ultime settimane. La settimana scorsa Wall Street ha chiuso l’ottava peggiore dal marzo 2020. In questo clima le notizie dell’acuirsi delle tensioni tra Russia e Ucraina hanno offerto un’occasione agli analisti per vendere a piene mani.
Ucraina e FED scatenano il panico in Borsa a Milano e adesso a Piazza Affari attenzione a questo livello
Ieri sui mercati azionari europei è stata un’ecatombe. I principali listini del Vecchio Continente hanno chiuso con ribassi vicini al 4%. Solamente Londra ha limitato le perdite ad un calo del 2,6%. Anche Piazza Affari ha subito un pesante calo. L’indice Ftse Mib ha perso oltre il 4% ed ha chiuso a 25.972 punti.
Ieri i prezzi si sono fermati su un supporto importante ma la Borsa italiana rischia il crollo a causa di Wall Street. Ieri l’indice maggiore di Piazza Affari ha toccato un minimo a 25.800 punti ad un passo dal minimo di 25.783 del 20 dicembre. Dopo quella seduta i prezzi sono saliti per due settimane consecutive e il 5 gennaio hanno realizzato il massimo più alto degli ultimi 13 anni.
La tenuta della soglia di 25.700/25.800 punti nella giornata di oggi è di fondamentale importanza. Ucraina e FED scatenano il panico in Borsa a Milano e adesso a Piazza Affari attenzione a questo livello dei prezzi. Se quest’area di supporto riuscirà a sostenere i prezzi nelle prossime sedute, si potrà assistere ad un rimbalzo del nostro listino. Nella seduta di oggi se il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) riuscisse a chiudere sopra i 26.200 punti manderebbe un timido segnale positivo. Invece al ribasso una discesa dei prezzi sotto quest’area indebolirebbe ulteriormente un quadro già di per sé precario. Se i prezzi dovessero scendere sotto 25.700 punti, troverebbero un primo supporto a 25.000 punti.
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