Ucraina: dalla risalita del Nasdaq alle reti neurali. I retroscena che pochi conoscono

Ucraina

L’invasione dell’Ucraina si articola in una molteplicità di temi, di cui una parte è conosciuta solo da pochi.

L’intento di questo articolo è di sollevare un velo su alcune questioni, che spesso dominano i destini mondiali e non solo a livello finanziario.

Per dare maggior ordine alla trattazione, ecco una scaletta dei temi trattati:

  • Efficienza dei servizi di intelligence
  • Cosa sono e cosa prospettavano le reti neurali?
  • Opzioni militari sul tappeto e alternativa della Bomba N
  • Il vero motivo della risalita del Nasdaq
  • Il ruolo della Nato
  • Sanzioni economiche: davvero efficaci?

Volendo, ci sarebbero molti altri temi collegati a questi, ma almeno per il momento, ci soffermiamo su quelli di cui sopra.

Ucraina: dalla risalita del Nasdaq alle reti neurali. I retroscena che pochi conoscono

Efficienza dei servizi di intelligence. Un primo elemento che emerge è l’affidabilità delle previsioni, da parte dei servizi di intelligence USA.

Avevano previsto sia la guerra, che alcune date, e così è stato.

Va quindi dato atto ai servizi statunitensi, unitamente ad altri, come il Mossad israeliano, di godere di una fama non immeritata.

Con diversi strumenti di analisi, compresi costosi software, noti come reti neurali, è possibile definire scenari prospettici, che godono quanto meno di significativa attendibilità statistica.

Ma cosa sono e cosa prospettavano le reti neurali?

Questi software consentono di simulare il comportamento della mente umana, avendo la capacità di imparare da errori passati.

A differenza di un tradizionale software, che applica sempre gli stessi algoritmi e gli stessi paradigmi, in vari ambiti prospettano un futuro probabile.

Poi, imparando da errori incorsi in precedenti occasioni, sono in grado di automodificare i parametri applicati per fare previsioni.

Come dicevo, si applicano ai più diversi ambiti, dalla meteorologia alla finanza, agli scenari bellici.

Anche questi software indicavano probabili scenari bellici e, sulla base dei parametri indicati dalla strategia militare, tuttora indicano una quasi sicura vittoria russa, in relazione alle diverse forze in campo.

Tuttavia, ci sono scenari alternativi, di cui parliamo nel seguente paragrafo.

Opzioni militari sul tappeto e alternativa della Bomba N

Uno dei motivi, per i quali almeno ufficialmente l’Occidente, USA in testa, non potrebbe intervenire con propri soldati contro la Russia, si basa ancora una volta sulla strategia del terrore.

Infatti la Russia si è sentita in grado di attaccare l’Ucraina, perché eventuali contrattacchi al suo territorio, ad esempio da parte USA, rischierebbero di provocare reazioni anche con armi atomiche. Anche se poi a loro volta gli USA potrebbero attaccare con proprie armi atomiche.

Il problema che, quindi, si è posto sin dalla comparsa di questi ordigni, è il seguente. Sarebbe possibile controbattere un attacco portato avanti con armi convenzionali da parte di uno Stato, senza necessità di attaccare il suo territorio?

Secondo una certa dottrina militare tradizionale, solo in caso di almeno una parità nella distribuzione di forze tra attaccanti ed attaccati.

A meno di una circostanza, favorita dagli sviluppi della tecnologia militare.

La Bomba N

Tradizionalmente, quando pensiamo agli armamenti atomici, pensiamo ad armi strategiche, che vengano lanciate da missili a terra, o dislocati su aerei, su navi o sommergibili, indirizzati contro obiettivi militari o civili del nemico.

Ma non è esattamente così.

Vi sono anche armamenti cosiddetti tattici, che vengono usati direttamente sul campo di battaglia.

Si tratta di ordigni dalla potenza decisamente inferiore rispetto alle armi strategiche.

Tra questi la Bomba N.

Si tratta di un ordigno a bassa potenza, non in grado di sviluppare una reazione fisica contro oggetti materiali.

Il suo utilizzo quindi non provocherebbe danni, o li causerebbe in misura molto limitata, contro le cose.

Ma sarebbe in grado di liberare radiazioni che, interagendo ad esempio con la blindatura di mezzi corazzati, sprigionerebbero raggi gamma, mortali per l’uomo.

Sarebbe quindi un tipico ordigno da lanciare contro mezzi corazzati, in grado di far morire gli occupanti, soprattutto a seguito di dissanguamento, e lasciando intatti o quasi gli elementi materiali.

Peraltro dopo breve tempo le radiazioni scompaiono e le forze armate dello Stato attaccato potrebbero rioccupare il territorio.

Tali armi possono essere ad esempio lanciate da velivoli invisibili al radar, come lo Stealth statunitense

Peraltro un uso analogo di ordigni tattici era già fatto in passato, anche se con armi comunque diverse come i proiettili ad uranio impoverito.

Diversi tipi di analisi, comprese quelle possibili tramite reti neurali, rappresentano quindi uno scenario in cui anche l’attuale avanzata russa potrebbe ancora essere in gran parte ostacolata da una siffatta strategia.

Anche se i risultati ottimali si ottengono utilizzando la Bomba N nella fase iniziale d’attacco.

Non è quindi escluso che ci sia un piano in tal senso.

A chi obietta che non si userebbero armi atomiche, va invece ricordato che in diversi scenari bellici si sono già usati appunto i proiettili ad uranio impoverito.

Il vero motivo della risalita del Nasdaq

Qualcuno forse ieri si sarà stupito della risalita di certi asset, in particolare degli indici USA, e soprattutto del Nasdaq.

Una possibile spiegazione è stata ricondotta a maggiori remore da parte della Fed di innalzare i tassi.

Ma esiste una spiegazione alternativa.

Solitamente gli indici scendono, in concomitanza di taluni eventi bellici, come espressione di un periodo di crisi economica.

Tuttavia potrebbe succedere che da certi eventi bellici sorgano spunti contrari, di ripresa.

In particolare, lo scenario prima descritto, relativo alla Bomba N, prevederebbe quindi non solo uso di certi ordigni. Ma anche di velivoli, come lo Stealth.

E quelle produttrici, legate a contratti di forniture con il Pentagono, sono ditte in genere quotate al Nasdaq.

A partire dalla Northrop.

Di qui una possibile prospettiva di piani militari alternativi, non realizzati ufficialmente

Infatti, probabilmente gli USA, tra i pochi Stati a detenere la Bomba N cosiddetta anche bomba al neutrone, non agirebbero ufficialmente, ma sotto mentite spoglie.

Gli Stealth, infatti, non solo non sarebbero rintracciabili dai radar, ma sarebbero anche utilizzabili camuffandoli da altri veicoli, non direttamente riconducibili agli USA.

E, quindi, si metterebbe in atto una sorta di controffensiva simmetrica a quella realizzata sotto mentite spoglie dalla Russia in Crimea ed ora nel Donbass, per causare un pretesto per l’invasione.

Alcuni analisti vedono in questa possibilità le vere ragioni di una risalita dell’indice.

E anche a prescindere da questo possibile evento, comunque sono in corso rafforzamenti anche di mezzi per i Paesi Nato confinanti con l’Ucraina.

Del resto, come noto, le maggiori scoperte, poi utilizzate anche in chiave non militare, sono spesso legate a ricerche in primis da parte del settore degli armamenti.

Pertanto, a cascata, in genere da tali eventi si verificano poi effetti di moltiplicazione economica, che investono anche altri settori dell’economia.

Ecco, quindi, che sulla base di tali considerazioni, alcuni investitori, ben consci di certa realtà, hanno probabilmente saputo vedere la luce in fondo al tunnel.

Almeno dal punto di vista economico.

Il ruolo della Nato

Per molto tempo, dopo la fine dell’URSS, si è discusso se la Nato avesse ancora un senso, e personalmente io ero dell’opinione che non solo avesse un senso.

Ma, anzi, che il suo ruolo dovesse essere rilanciato e allargato a nuove minacce.

Se oggi l’Occidente non reagisce (vedremo nel successivo paragrafo perché le sanzioni economiche sono spesso inutili) questo costituirà un pericoloso precedente storico. Una Superpotenza potrebbe decidere, per i suoi interessi, di invadere un altro Stato, che non troverà un sufficiente appoggio militare.

Eppure l’appoggio militare serve.

Dall’Afghanistan, ad esempio, i russi dovettero andarsene

All’inizio gli USA volevano solo far continuare la guerra a lungo, in modo da svenare militarmente e finanziariamente i russi. Poi decisero che la guerra poteva essere vinta.

Ora, mi pare evidente che vi siano in Ucraina, anche a voler considerare la questione molto cinicamente, interessi occidentali decisamente superiori a quelli presenti in Afghanistan.

Pare quindi improbabile che, a prescindere dai discorsi ufficiali, Nato e USA in testa abbandonino il campo di battaglia.

Interverranno quasi sicuramente, forse anche con bombe N, anche se magari sotto mentite spoglie.

Sanzioni economiche: davvero efficaci?

Le paventate sanzioni economiche potrebbero essere in gran parte inefficaci.

Intanto perché prima dell’invasione la Russia si è dotata di risorse finanziarie autonome.

Inoltre, come ben sappiamo, non esiste solo un’economia ufficiale e legale.

Se banche ufficiali non intervengono in alcuni ambiti, questo spazio viene occupato ad esempio da organizzazioni criminali.

Se un embargo di armi e tecnologie interviene sui circuiti ufficiali, ecco che una moneta come quella riconducibile alle criptovalute consente di realizzare circuiti alternativi, che permettono fiorenti commerci alternativi.

Sicuramente una parte dei flussi formali di risorse a favore della Russia potrà essere impedito ma, come spesso la storia ricorda, anche la finanza aborra il vuoto. E dove si crea un vuoto a livello ufficiale, esistono soggetti ed organizzazioni pronti a colmare quel vuoto con proprie risorse, siano esse denominate in criptovalute o in altra forma.

Del resto, le sanzioni erano una conseguenza ampiamente prevista.

Forse hanno rappresentato un deterrente contro l’invasione?

Ovviamente no.

Il rispondere al perché questo non è successo, fa cadere tutte le tesi di chi sostiene che tali sanzioni servano.

Non sono servite finora e quasi sicuramente non serviranno a far arretrare dall’invasione.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT