Tutto ciò che noi facciamo ci porta ad essere quello che siamo oggi. Emanuela Tittocchia a 360°

Emanuela Tittocchia

Ecco l’intervista integrale ad Emanuela Tittocchia, attrice, conduttrice televisiva e opinionista.

Lei ha un curriculum formativo di tutto rispetto ed è laureata. Qual è l’esperienza più significativa della Sua carriera (tra recitazione, conduzione, opinionista)?

Spesso mi sono chiesta a cosa fosse servito il mio percorso di studi e quanto mi fosse stata utile nella vita e nel lavoro la laurea in Architettura. Sicuramente mi ha permesso di acquisire un metodo di studio, sicurezza e consapevolezza assolutamente utili nella recitazione e nei contesti televisivi, da quelli impegnati a quelli più leggeri. L’esperienza di “Centovetrine” e di “Non smettere di sognare” rimarrà nel mio percorso professionale la più importante e significativa. Il teatro resta il grande amore, il palcoscenico è la mia casa, il luogo in cui mi sento sicura ed è il rifugio che mi ha salvata nei momenti più bui.

Fare l’opinionista è una responsabilità che sento ogni volta perché è semplice ferire qualcuno senza neanche accorgersene. Dare giudizi su persone e situazioni davanti a milioni di persone potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno e molti a questo non pensano. Però è molto divertente per me e credo sia sempre una bella occasione per farmi conoscere. Come dicevo molti conoscevano solo i personaggi che ho interpretato e meno Emanuela. Invece è bello anche trasmettere emozioni senza la maschera di un personaggio, essendo se stessi.

Emanuela Tittocchia

Dalla condivisione con il pubblico televisivo di una Sua storia d’amore (con Fabio Testi) è nata poi la rubrica “Lettere d’amore”. Com’è arrivata a questo programma? Com’è maturata l’idea?

Raccontarsi, mostrare i propri sentimenti in TV, molte volte aiuta le persone ad identificarsi e le spinge a chiedere consigli perché loro stesse hanno vissuto determinate situazioni. Inizi tu e poi gli altri prendono coraggio ed escono allo scoperto; come in una pista da ballo vuota.
Dopo “La Talpa” sono iniziate ad arrivare molte lettere in redazione e sui miei profili social, così ho deciso di creare una rubrica. Non ero un’esperta, mi sono poi informata su varie cose e chiesto consigli a mia volta, ma raccontare storie, farle emergere ha aiutato molti a sentirsi meno soli.

Emanuela

Una parte della tv (soprattutto del pomeriggio) spesso dà spazio ad una sorta di spettacolarizzazione dei sentimenti. In termini di share funziona molto. Secondo Lei perché?

Lo si deve fare con cautela. Spesso si ricorre alla parodia e all’ironia e si stabilisce un patto consapevole con i telespettatori basato sulla leggerezza e sull’intrattenimento. Entrambi, noi dentro lo schermo e il pubblico davanti alla TV, sappiamo che ci troviamo in un contesto televisivo. L’importante è non superare i limiti, non rompere quel patto ed essere pronti a recuperare le situazioni che possano trascendere. Tutto questo funziona quando noi portiamo comunque la nostra verità, senza maschere e filtri e questo appassiona il pubblico.

Quello che io personalmente cerco di preservare è il messaggio. Purtroppo però oggi assistiamo ad una esasperazione e una violenza che si genera sui social. Spesso, finita la trasmissione televisiva, trovo messaggi e commenti sui miei profili con insulti di ogni genere. C’è frustrazione mista a cattiveria, c’è rivalsa, c’è inasprimento degli animi. Quelle sono le cose che fanno male e che dovremmo limitare, quello è il punto esatto che rappresenta la rottura del patto.

Emanuela Tittocchia

Lei ad esempio parla spesso dei problemi di salute che ha sofferto in passato…. cosa direbbe oggi a chi combatte (o sceglie di non combattere) con l’anoressia?

Io ho conosciuto l’anoressia a 19 anni e anche l’amenorrea per molti anni. Non mi alzavo più dal letto, non ero in grado di fare niente e francamente non mi interessava. Quando la mia insegnante di recitazione mi ha espulso dalla scuola per le troppe assenze mi è scattato qualcosa e piano piano, con grande fatica (all’inizio mi portavano in braccio) ho ripreso ad uscire e frequentare la scuola. Era l’unica cosa che mi interessava fare, l’unica luce che vedevo. Il Teatro mi ha salvato la vita. Per questo gli sono riconoscente e lo amo così tanto. Voglio dire ai genitori di ascoltare i propri figli, cercare di capire chi sono veramente, cosa desiderano, cosa sognano e qual è la loro missione su questa terra.

I figli non sono un prolungamento dei genitori, sono anime libere. E soprattutto non dite ad una persona che ha disturbi alimentari “mangia!”, non solo non serve ma diventate dei nemici. Il rifiuto del cibo è il rifiuto della vita, è molto profondo il problema. Metteteci un po’ di cuore e di cervello. Un modo per riuscire a guarire è sicuramente avere una passione forte da coltivare, per la quale pensiamo che valga la pena vivere e poi pensare che forse si deve convivere con l’attenzione verso il cibo ma si può vivere bene lo stesso e, lo dico alle ragazze, si può rimanere in forma e belle, nonostante il cibo.

Emanuela Tittocchia

Nel 2021 ha partecipato all’Isola dei Famosi. Un’esperienza che, da casa, ci appare austera. È realmente così? Cosa Le ha donato quest’esperienza che indubbiamente si caratterizza per momenti di difficoltà?

È stata un’esperienza bellissima, tornerei subito sull’Isola. Mi sono sentita veramente libera, ho respirato serenità in un mondo senza sovrastrutture; primordiale nel senso più puro dei rapporti, vero come solo la natura ti permette di essere. Affrontare l’Isola con serenità non ti fa pesare la fame o le difficoltà di adattamento, passano in secondo piano. Grazie all’isola ho anche scoperto la purezza dei rapporti, l’aiutarsi a vicenda, l’altruismo e soprattutto ho trovato persone alle quali mi sono legata e rivedo con piacere anche oggi. I rapporti, quelli veri, non hanno luoghi o distanze.

Emanuela Tittocchia

Lei ha conosciuto e lavorato con diverse persone note nel mondo dello spettacolo. Chi Le ha lasciato un segno? E con chi ha maturato un sincero rapporto di amicizia?

L’amicizia nasce all’improvviso quando si incontra un’ anima simile alla nostra. Penso che l’amicizia sia una “forma di innamoramento”. Io ho tra i cari amici persone che conosco da quando ero piccola e che ora fanno lavori diversissimi dal mio, ma ho anche colleghi e persone con le quali lavoro. Si dice spesso che nel mio ambiente girino solo sciacalli o persone superficiali. Non è vero. Molti hanno lasciato un segno, il primo è stato Enrico Beruschi, l’ho conosciuto inizio anni Novanta quando frequentavo la Scuola di Recitazione, mi ha dato molti consigli utili e mi ha aiutato. Poi molti miei colleghi di Centovetrine sono rimasti nel mio cuore.

Una cara amica è Rosaria Cannavò con cui ho condiviso l’esperienza dell’Isola dei Famosi. Arianna David, opinionista con me nelle trasmissioni Mediaset. Poi ho avuto la grande fortuna di conoscere il mio grande mito: Claudio Baglioni. Con lui ho un bellissimo rapporto, mi ha chiamato dieci anni fa per presentare una delle serate di O’Scià, la manifestazione voluta ed organizzata da lui e da Rossella Barattolo (la compagna di Claudio) a Lampedusa. Stare sul palco con Baglioni, Pino Daniele, Zucchero, Amedeo Minghi, la Bertè, etc è stato un grande privilegio. A dicembre ho preso parte al suo show in onda su Canale 5 “Uà”. Emozioni bellissime!

Emanuela Tittocchia

Ci sono degli “errori” o azioni/comportamenti che non rifarebbe e cosa invece rifarebbe senza stancarsi mai?

Tutto ciò che noi facciamo ci porta ad essere quello che siamo oggi. Ringrazio i miei errori, sono fiera dei miei traguardi. Forse avrei potuto fare scelte migliori, forse avrei potuto dire dei “Sì” in alcuni momenti della mia vita, ma il rimpianto non farebbe crescere l’Emanuela che ogni giorno spera di migliorarsi. Cerco di sfruttare l’esperienza, quella sì, la porto dentro come valore per essere ogni giorno migliore, per evolvermi. Non mi stanco mai di essere quella che sono, con pregi e difetti e di tuffarmi nel mio lavoro, sempre con lo stesso entusiasmo del primo giorno.

Emanuela Tittocchia

All’inizio dicevamo del suo curriculum. Cosa sogna di diventare da grande?

Sogno di condurre una trasmissione tutta mia, ideata e condotta da me. Sogno di diventare grande ma senza accorgermene, perché la consapevolezza finirebbe per essere un limite e mi impedirebbe di continuare a lottare per crescere e migliorami, sogno di “Non smettere di sognare”.