Con tutti i trattamenti che oggi i centri estetici sono in grado di effettuare aumentano, purtroppo, anche i casi in cui il cliente subisce un danno fisico ed estetico. Vediamo, allora, quali sono tutti i danni per cui si può fare causa all’estetista chiedendo un risarcimento.
Possiamo ricavare un’idea più completa di tutti i possibili danni risarcibili leggendo la legge che disciplina questa attività.
La Legge n. 1 del 1990 prevede, all’art. 1, che lo scopo dei trattamenti estetici sia quello di mantenere il corpo in perfette condizioni, migliorandone l’aspetto eliminando gli inestetismi presenti.
Quindi è semplice. L’estetista è responsabile ogni volta che provoca un inestetismo che prima non c’era. Potrà trattarsi, ad esempio, di una cicatrice. Ma non solo. Anche di un rigonfiamento delle labbra per errato uso di un trattamento volumizzante. Oppure potranno risultare rovinate per sempre le ciglia perché sono state applicate male le extension. Pensiamo anche alla gravità di un tatuaggio per trucco permanente sulle labbra il cui contorno sia stato definitivamente sbagliato.
Tutti i danni per cui si può fare causa all’estetista chiedendo un risarcimento
L’estetista oggi utilizza spesso apparecchi elettromeccanici. Come nel caso dell’epilazione laser o del trucco semipermanente con tatuaggio. E in caso di danni?
L’estetista è sicuramente responsabile dei danni che provoca ed è tenuto quindi al risarcimento.
La responsabilità dell’estetista può essere così individuata:
a) in generale è responsabile dell’incolumità fisica delle persone che si affidano alla sua esperienza;
b) è responsabile del buon funzionamento e della manutenzione dei macchinari che usa perché ne è custode, come da art. 2051 cod civ;
c) alcuni trattamenti possono essere addirittura ritenuti pericolosi. Si aggiunge allora la responsabilità ex art. 2051 cod. civ.
L’entità del risarcimento
Facciamoci un’idea di quanto poter ottenere di risarcimento.
Il Giudice di Pace di Padova, con sentenza del 17 settembre 2014, ha condannato l’estetista a versare alla cliente 400,00 euro per averle provocato una dermatite allergica. Si trattava di sedute abbronzanti e l’estetista non aveva controllato le possibili reazioni allergiche della cliente alla crema abbronzante utilizzata nel centro estetico.
Dato che le lampade abbronzanti possono provocare ustioni, se male utilizzate, questo è uno dei trattamenti considerati pericolosi. Nella sentenza si legge anche che l’estetista non aveva chiesto alla cliente di portare certificazione medica per dimostrare che non c’erano controindicazioni all’uso di lampade abbronzanti.
In effetti, forse, in nessun centro estetico si chiede il certificato medico per alcune sedute di lampada abbronzante. Se però il cliente subisce un danno alla pelle questo sarà uno dei punti da far valere in giudizio.