Tutti i lavoratori sono tenuti al versamento dei contributi previdenziali per l’attività svolta. L’unica eccezione è rappresentata dal lavoro autonomo occasionale, nei limiti dei 5.000 euro. Per contributi si intendono delle somme accantonate dagli enti di previdenza ai fini pensionistici. Esse sono dovute normalmente in base al reddito del lavoratore.
Il versamento di siffatte somme spetta, per legge, al datore di lavoro in caso di dipendenti e collaboratori. Invece, in caso di lavoro autonomo, obbligati al versamento sono gli stessi lavoratori. Poiché, dunque, la questione è di centrale importanza, tutti dovrebbero sapere cosa succede in caso di mancato versamento dei contributi INPS da parte dei lavoratori o dei datori di lavoro.
Cosa succede se non si versano i contributi
Ebbene, se il versamento dei contributi non avviene, chi è obbligato è suscettibile di sanzioni. Queste possono essere penali, civili e amministrative, a seconda della gravità dell’omissione.
Ebbene, nel caso di omessi versamenti per un importo inferiore a 10.000 euro, si applica luna sanzione amministrativa pecuniaria. Il suo importo può variare tra i 10.000 e 50.000 euro, a seconda delle circostanze.
Invece, per importi superiori, scatta il relativo reato, punito con la reclusione cibo a 3 anni e con la multa fino a 1.032 euro. Naturalmente, poi, chi omette di ottemperare a questo obbligo di legge sarà raggiunto da procedure coattive di recupero del credito. Si pensi ai pignoramenti immobiliari, del conto corrente e dello stipendio.
Tutti dovrebbero sapere cosa succede in caso di mancato versamento dei contributi INPS da parte dei lavoratori o dei datori di lavoro
Ma vediamo, nello specifico, cosa succede se l’INPS si accorge del mancato pagamento dei contributi.
L’ente previdenziale notificherà un avviso di addebito, che è un atto immediatamente esecutivo. Esso è simile ad una cartella di pagamento. L’INPS, infatti, non ha bisogno di emettere una cartella esattoriale. Questo perchè con l’avviso di pagamento ha il potere di procedere direttamente ad esecuzione forzata.
Con detto avviso, il debitore è invitato a corrispondere l’importo dovuto entro 60 giorni dalla notifica. L’INPS, inoltre, provvede a trasmettere l’avviso anche all’Agente della Riscossione per via telematica. Sicché, in difetto di pagamento, quest’ultimo recupererà coattivamente le somme dovute.
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