Oggi parliamo di un problema che divide la comunità scientifica: ecco tutta la verità su un argomento molto dibattuto, l’immunità nei confronti del Coronavirus. Scopriamo quali ricerche sono state fatte al riguardo.
L’immunità
Solamente su un fattore tutti si dimostrano in accordo: aver contratto il Covid 19 non sembra garantire in tutti i casi, a differenza di altre malattie, un’immunità perpetua.
Infatti, non sono rari i casi in cui un paziente risulta positivo per due volte. In sostanza un’immunità minima è garantita, ma non si sa di per certo quanto duri. La ricerca scientifica è tuttora in fermento per cercare di capire quanto a lungo il nostro organismo risulti protetto.
Alcune ricerche hanno individuato un periodo che dura fino a circa otto mesi. Una équipe di ricercatori ha fornito questa risposta portando avanti delle indagini su un campione di 185 pazienti fra i 18 e gli 89 anni che hanno contratto il virus in forma lieve.
Una certezza
L’81 percento di questi, dopo il lasso di tempo indicato, possedeva ancora degli anticorpi in grado di difendere il corpo dalla malattia. Nonostante questo dato non rappresenti una fonte sicura di tranquillità per chi ha già passato la malattia, c’è una certezza. È molto difficile che una volta guariti dal coronavirus si passi un’esperienza simile alla prima volta in cui lo si ha contratto.
Chi viene di nuovo in contatto con il virus, infatti, avrà una risposta immunitaria maggiore e dei sintomi meno dolorosi e problematici.
Oggi abbiamo svelato tutta la verità su un argomento molto dibattuto, l’immunità nei confronti del coronavirus. Sul sito e sui canali social di ProiezionidiBorsa sono presenti diversi articoli che aiutano a comprendere al meglio il mondo d’oggi alla luce dell’attuale situazione di emergenza sanitaria. Tutti questi approfondimenti si possono trovare nella sezione “Salute e Benessere”. Ad esempio ecco qui un articolo che parla di un sintomo fisico poco considerato dai contagiati, le unghie cianotiche.