Tsipras: incubo Syriza sull’accordo. Powel (FOMC): doppio rialzo nel 2015

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“Two is meigl che one” sembra lo slogan di una pubblicità particolarmente in voga diversi anni fa, ma è in realtà la dichiarazione del membro del FOMC Powell che ieri ha contribuito ad affossare la moneta unica sostenendo la possibilità che la FED rialzi i tassi d’interesse non una, ma ben due volte durante l’anno in corso. Il doppio intervento in Settembre e Dicembre porterebbe in effetti il tasso di riferimento in linea con le attese di mercato a quel famoso 0.625% tanto discusso nei giorni scorsi. Powell aggiunge che l’economia a stelle e strisce potrebbe rafforzarsi a sorpresa durante la seconda metà dell’anno, battendo le attese e rendendo finalmente giustificato il tanto atteso rialzo.

Dalle parole ai fatti, tuttavia, sarà necessario attendere il pronunciamento ufficiale della FED, ma già dal prossimo FOMC, in programma il 29 Luglio, avremo un quadro più chiaro delle prospettive in termini di politica monetaria della Federal Reserve.

Nel vecchio continente, l’orologio della Grecia continua a ticchettare nervosamente con l’approssimarsi della scadenza imposta dalle istituzioni creditrici delle famose 48 ore per siglare l’accordo che permetterebbe ad Atene di evitare il default. Tuttavia, ora il vero problema  di Tsipras è serrare i ranghi della maggioranza parlamentare particolarmente in bilico, con i parlamentari di Piattaforma Sinistra, la frangia più estrema di Syriza, che giurano di dare battaglia al primo ministro qualora sottoponesse al parlamento l’attuale accordo.



Nonostante ciò, il premier ellenico può contare sui voti delle opposizioni, ma perderebbe definitivamente la maggioranza parlamentare. Un vero dilemma destinato a creare non pochi squilibri in Grecia: instaurare un governo di unità nazionale potrebbe risolvere il problema, ma costerebbe caro a Tsipras in termini di consenso politico. È ora per il premier ellenico di decidere cosa vuole fare da grande: dopo l’assaggio di default e i sondaggi che sanciscono che la maggioranza della popolazione greca vuole rimanere nell’unione monetaria, è difficile che Tsipras voglia mettere a rischio la sua posizione. In altre parole, meglio rischiare il consenso politico di Syriza ed essere ricordato come il premier che ha traghettato il Paese fuori dall’austerity e dalla crisi, piuttosto che l’intransigente che ha permesso alla Grecia di fallire.

 

Market Movers

Alle 10:00 in Germania l’indice IFO sulla fiducia delle imprese dovrebbe mostrare un rallentamento a 108.1 dal 108.5 della lettura precedente.

Alle 14:30 negli Stati Uniti il dato sul PIL trimestrale dovrebbe uscire a -0.2% dal 2.2% della rilevazione precedente. Il dato sul PCE core invece dovrebbe mostrare un rallentamento a 0.8% dal 1.1% del trimestre precedente.

Alle 19:00 in Europa riunione dell’eurogruppo.

 

EURUSD

L’uscita di Powell, membro votante del FOMC, circa la possibilità di un doppio rialzo dei tassi negli Stati Uniti ha subito portato i mercati a cavalcare l’onda dei dati statunitensi positivi portando in cambio tra moneta unica e biglietto verde in area 1.1150, il minimo della settimana. Nonostante qualcuno abbia parlato di riallineamento in termini di prospettive di politica monetaria, è ancora presto e il mercato dovrà scontare i ben più precisi segnali del prossimo FOMC di Luglio per tracciare una direzione precisa. Le prospettive per la giornata saranno comunque governate dai dati americani con PIL e PCE in testa, due tra gli indicatori maggiormente utilizzati dalla FED nel tracciare le proiezioni di medio periodo. Attenzione anche agli sviluppi sul tema greco con l’incontro tra Tsipras, Draghi e Lagarde, oltre alle novità provenienti dal parlamento ateniese.

 

GBPUSD

La sterlina non teme la possibile divergenza monetaria anticipata da Powell, anzi, da Threadneedle Street sono pronti a sfidare i rialzi dei tassi statunitensi fermo restando che l’onere di iniziare il percorso di rinormalizzazione dell’assetto monetario verrà lasciato, come in un exploit di galanteria, al governatore della FED Janet Yellen. Infatti il cable subisce meno delle altre divise le prospettive di medio periodo portandosi nella giornata di ieri in area 1.57, salvo poi tornare in apertura dei mercati europei di oggi ben sopra 1.5750 fino a 1.5780 con la prospettiva di un ulteriore rally oltre 1.58.

 

USDJPY

Yen zen! La tranquillità con cui lo yen ha subito il recupero del dollaro è disarmante quanto la gradualità con cui il valore del rapporto tra biglietto verde e divisa nipponica è salito fino in area 124.0, dove scambia in apertura dei mercati europei. Nonostante l’azionario abbia fatto registrare una sessione contrastata, conclusasi con un decente +0.28%, lo yen sembra aver trovato un momento di stabilità che non ha subito in modo troppo marcato le dichiarazioni di Powell. Attenzione comunque ai dati sul PIL a stelle e strisce che se confermassero le performance non brillanti del primo trimestre, potrebbero dare un aiutino allo yen riportando USDJPY in area 123.50.

 

Emanuele Rigo

Ava Trade