Guarda chi si rivede, il rialzo dei tassi di interesse. La prima istituzione monetaria ad interrompere il programma di “quantitative easing” per ritornare alle vecchie danze sul costo del denaro sarà probabilmente la Reserve Bank of New Zealand (RBZN). L’annuncio è stato dato nei giorni scorsi dal Governatore Adrian Orr, scatenando da Wellington in poi un’agitazione che non si vedeva da tempo.
Perché anche altre Nazioni potrebbero decidere la stessa cosa. Lo sa bene il nostro premier Mario Draghi cosa ciò può significare in un momento di ripartenza mondiale tanto delicato. Vediamo oggi con gli Esperti di Economia e Mercati di ProiezionidiBorsa cosa potrebbe comportare questa decisione.
Tutti in attesa del 18 agosto
Gli investitori stanno aspettando col fiato sospeso il 18 agosto prossimo, data in cui Orr potrebbe confermare un aumento dei tassi immediato o a breve.
Il rialzo del costo del denaro si rende necessario a causa dell’andamento dell’inflazione australiana, che nel secondo semestre è salita. Per la prima volta dagli ultimi dieci anni è stato superato un livello che ha fatto suonare seriamente i campanelli d’allarme.
Il balzo al 3,3%, un valore più che doppio rispetto a quello registrato nel primo trimestre, ha sorpreso gli analisti. Non solo per la sua entità: gli osservatori si aspettavano un rialzo massimo al 2,7%. Ma anche per la velocità della cavalcata dei prezzi al consumo.
Torna il valzer dei tassi di interesse e New Zealand aprirà le danze
Ma gli scenaristi si attendono un quadro ancora più fosco: un’impennata dell’inflazione al 4% entro la fine dell’anno. Questo tipo di oscillazioni devono essere tenute d’occhio soprattutto dagli investitori abituali sul dollaro USA.
Perché quelli istituzionali hanno già tutti alzato le orecchie per portare a casa qualche realizzo, spostando un po’ di soldi in Oceania. Se torna il valzer dei tassi di interesse e New Zealand aprirà le danze, ci sarà un nuovo significativo apprezzamento della valuta australiana.
Nei giorni scorsi è passata da 0,6930 dollari a 0,70 dollari. Ora si attende un rally verso il livello 0,7720-25 oppure una frenata della corsa, che potrebbe non superare il livello 0,7080 o al massimo 0,71.
Se invece Orr deciderà di rimandare il valzer dei tassi australiani, è probabile che tutto si rimanderà all’autunno. Dunque la valuta oceanica potrebbe tornare a quotare 0,69 e anche forse 0,68.