Ieri per le Borse è stata un’altra giornata negativa. Dopo il rimbalzo delle sedute di lunedì e martedì ieri i mercati europei sono tornati a scendere. Le dichiarazioni di martedì del presidente della Banca centrale finlandese, hanno alimentato un timore tra gli operatori. Questa paura ha probabilmente frenato ieri gli acquisti e potrebbe condizionare anche le prossime sedute.
Per capire cosa potrebbe accadere nella seduta di oggi e in quella di domani, ultima della settimana, partiamo dai dati della seduta di ieri. I principali listini del Vecchio Continente hanno chiuso con ribassi vicini al punto percentuale. Le Borse sono partite malissimo ed hanno recuperato solo nel pomeriggio con l’apertura positiva di Wall Street. L’avvio negativo delle Piazze europee non è stata una sorpresa ma semplicemente il proseguimento del movimento al ribasso partito nel pomeriggio di martedì. Il calo è iniziato quando sono state diffuse le dichiarazioni del Governatore della Banca centrale finlandese. Ricordiamo che Olli Rehn è anche esponente del consiglio direttivo della Banca centrale europea e quindi è voce ufficiale della BCE. Dopo quelle dichiarazioni i mercati fino a quel momento in rialzo hanno invertito la tendenza.
Tonfo clamoroso di Saipem ma è tutta Piazza Affari che rischia il crollo perché tra gli operatori serpeggia un timore
Il timore che inizia a serpeggiare tra gli operatori è che in Europa sia inevitabile una recessione. Peggio ancora gli operatori hanno paura di una stagflazione. Il probabile aumento di mezzo punto percentuale dei tassi a settembre in Europa, potrebbe frenare la crescita economica ma essere scarsamente efficace contro l’inflazione. Inoltre sull’economia europea incombe la minaccia dei tagli delle forniture di gas russo. Questa ipotesi creerebbe un ulteriore problema alla crescita economica nel Vecchio Continente.
La paura della recessione non induce gli operatori agli acquisti, almeno in questa fase. Che in Europa ci sia il rischio frenata della crescita economica lo si è visto anche dall’andamento del prezzo del petrolio che ieri ha subito un nuovo calo. In chiusura del mercato il contratto future sul WTI USA è sceso attorno a 105 dollari mentre il Brent è calato a 110 dollari. Entrambi i contratti sono scesi di oltre il 3%.
Ieri la Borsa di Milano è stata zavorrata dal tonfo clamoroso di Saipem ma è tutta Piazza Affari ad essere andata male. L’indice maggiore ha chiuso in calo dell’1,3%, ma durante la giornata il Ftse Mib è arrivato a perdere quasi il 2%. I prezzi in mattinata sono scesi sotto la soglia importantissima dei 21.700 punti toccando un minimo a 21.500 punti. Per fortuna nel pomeriggio c’è stato un recupero che ha fatto chiudere l’indice a 21.788 punti.
Cosa attendersi oggi e nelle prossime sedute
Da un punto di vista operativo oggi una nuova discesa dei prezzi sotto 21.700 punti potrebbe far scendere rapidamente i prezzi al 21.500 punti. Tuttavia la discesa potrebbe continuare fino a 21.000 punti.
Ieri prezzi hanno segnato anche un massimo appena sotto i 22.000 punti. Una chiusura del Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) sopra questa soglia potrebbe fare allentare l’attuale tensione ribassista in atto.
Da segnalare, come accennato sopra, il tonfo clamoroso di Saipem. Ieri l’azione ha chiuso con un calo di oltre il 20% dopo che sono stati annunciati i termini del nuovo aumento di capitale. Si tratta di una capitalizzazione da 2 miliardi di euro. Da lunedì prossimo sarà possibile scambiare i diritti di sottoscrizione delle nuove azioni. Si tratta di un aumento diluitivo che prevede l’offerta di 95 nuove azioni al prezzo di 1,013 euro per chi ne possiede 1 vecchia.
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