Ecco Titoli e azioni per chi investe nel mondo.
In tempi di rendimenti ai minimi, e che potrebbero scendere ulteriormente nell’immediato futuro, ormai è tempo di allargare i propri orizzonti.
Guerra commerciale
La guerra commerciale sta tornando ad essere l’ago della bilancia sui mercati. Le dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump nelle scorse sedute avevano sollevato qualche preoccupazione, ma oggi i vertici di entrambe le nazioni hanno confermato che le delegazioni torneranno presto a parlarsi. Morale della favola: i mercati attendono quella firma che, universalmente, è considerata come il pulsante Start di un rally a livello mondiale. Anche perché a fianco di tutto questo ci potrebbe essere anche l’azione accomodante delle banche centrali ormai orientate verso una strategia comune: quella del taglio dei tassi.
Il fattore Cina
Ma il fatto che la disputa commerciale tra Washington e Pechino sia al centro delle attenzioni degli investitori fa capire anche che la Cina è un mercato ormai non più ignorabile da parte di chi investe. Non solo, ma è contemporaneamente la prova inoppugnabile che ormai per investire bisogna necessariamente allargare i propri orizzonti anche mentali oltre che finanziari. Una necessità non più procrastinabile soprattutto in tempo di rendimenti già bassi, soprattutto in Europa, e che come detto potrebbero diventare ancora più magri.
Le strategie da adottare per le azioni
Quale strategia adottare in questo caso? Allargare i propri orizzonti ma anche sfruttare, allo stesso tempo i già noti macrotrend che si stanno formando da tempo. Il primo in ordine di importanza è indubbiamente quello che riguarda l’invecchiamento della popolazione. Anche cinese. Infatti se qualche tempo fa Pechino poteva vantare un’ampia fetta di popolazione giovane, adesso questo punto a favore potrebbe iniziare a venire meno. Con tutte le ovvie conseguenze a livello di spesa sanitaria e ricerca medica.
I titoli su cui investire
Per questo si potrebbe pensare alle azioni BeiGene (BGNE) un’azienda biotech cinese che è sbarcata sul Nasdaq non più tardi di 3 anni fa. Da allora il suo cammino ha registrato un +351% dal giorno dell’IPO. Entrate ultimamente in una fase ribassista a causa di alcuni diritti per il commercio di farmaci, conserva ancora quelli per la vendita in Cina di Abraxane, Revlimid e Vidaza (in mano a Celgene con cui collabora). Non solo, ma può ancora vantare una ricca pipeline di farmaci antitumorali in fase avanzata di sviluppo. Il che rappresenta una fonte di valore per gli azionisti a lungo termine.