Titoli e azioni in odore di fusione dopo Fca

Titoli e azioni italiani in odore di fusione

Il caso Fca spinge Piazza Affari e soprattutto accende un faro su titoli e azioni in odore di fusione. Ecco la situazione.

Fusione Fca-Renault

Cosa è successo con FCA?

Da tempo Fca ha intrapreso una strategia industriale che puntava alla collaborazione con una grossa casa produttrice. Da qui la ricerca di un possibile partner. Ricerca che sembra essersi concretizzata con un’offerta a Renault.

Ma Fca è stata al centro delle cronache anche per altri motivi. La cessione di Magneti Marelli ha permesso al titolo di staccare nelle scorse settimane, un dividendo extra da record,  permettendo così all’azienda automobilistica di essere la più generosa del Ftse Mib. Ed anche il mercato ha reagito bene. La chiusura delle trattative, che vedono tra l’altro anche il parere favorevole del governo francese, porterebbe alla nascita di una società di diritto olandese in mano per il 50% ad ognuna delle parti e che sarebbe anche il terzo produttore al mondo.

Titoli e azioni italiani in odore di fusione

Ma dopo le ultime novità sul fronte Fca, adesso l’attenzione si sposta verso altri titoli e settori che, sulla scia di quanto visto, potrebbero mettersi in moto anche loro per una fusione. Impossibile, in questo caso, non guardare ai bancari.

Nelle scorse settimane la notizia di una possibile fusione tra Unicredit e Commerzbank aveva tenuto banco sulle cronache finanziarie. Decisione che, alla fine, è stata rimandata all’autunno di quest’anno.

Nulla di cancellato, dunque, ma solo spostato in calendario, anche perché la stessa Unicredit potrebbe preferire una razionalizzazione delle proprie attività. In altre parole, stando ad altre indiscrezioni, una scissione tra le attività italiane e quelle estere. Ma il settore bancario è quello che più di tutti potrebbe vedere movimenti in questa direzione.

Settore bancario e titoli e azioni italiani in odore di fusione

Prima fra tutte, Mps che, dopo le traversie del passato, recentemente ha informato il Tesoro, primo socio dell’istituto, sulle possibili strade da percorrere. La ricerca di un partner  aveva fatto pensare nei mesi scorsi ad un matrimonio con Banco BPM che, invece, ha rifiutato. Sono stati ancora rumors a indirizzare l’attenzione verso un possibile matrimonio tra BPM e Ubi Banca. Chi invece si è tirata fuori da ogni possibile gossip al riguardo è stata Intesa. I vertici, e per loro direttamente Carlo Messina, hanno voluto specificare che l’istituto di credito al momento non si sta guardando attorno.

A differenza invece di Banca Carige che è stata abbandonata da BlackRock dopo un iniziale interesse per il piano di salvataggio. Mossa che ha colto di sorpresa anche i commissari di Carige attualmente ancora alla ricerca di un soluzione di mercato.

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