I titoli bancari italiani, grazie ad un alleggerimento della pressione sullo spread, sono stati rivalutati. Ecco i preferiti da S&P.
Il panorama
Perché i titoli bancari italiani, periodicamente, finiscono sempre sotto pressione? La risposta è: per colpa dei Btp. I titoli di stato occupano molto spazio nei portafogli degli istituti di credito nazionali. Con le dovute differenze, un po’ tutte le banche tricolori hanno ceduto alla tentazione di comprarli. Ma l’Italia, per quanto forte, è anche soggetta ad un debito pubblico enorme così come anche ad una storica instabilità politica. Due elementi che da sempre fanno parte dell’immagine che Roma offre di sé all’estero. Recentemente, soprattutto con l’arrivo dell’attuale governo, si sono anche acuite alcune tensioni con l’Europa e, a questo, si è aggiunto anche il pericolo, poi scampato, di una possibile procedura di infrazione per eccesso di deficit.
Le pressioni sulle banche
Una tempesta che ha aumentato il rischio Italia, rischio che è stato scaricato sui bond con la conseguenza di un aumento del rendimento. A discapito delle banche e dei conti degli istituti di credito i quali, complice anche il peso dei non performing loans, ovvero i crediti in sofferenza (erogati e non più restituiti) e le nuove norme più restrittive volute da Bruxelles per il risanamento dei conti del settore, hanno dovuto combattere su più fronti. Insomma, un mix esplosivo parzialmente calmierato dai tanti progressi fatti dalle singole banche tricolori. Un mix dal quale, grazie alle ultime vicissitudini dello spread, ci si è riusciti a risollevare.
I titoli bancari preferiti da S&P
Per questo motivo da S&P hanno deciso di rivedere alcuni giudizi sui titoli italiani. In particolare quello su Unicredit. Un outlook negativo è stato infatti sostituito da un altro stabile mentre sono stati confermati i rating BBB a lungo termine e quello A2 a breve. Questo non è altro che un primo passo per un possibile miglioramento del giudizio globale. Ad aiutare potrebbe essere una certa resilienza in caso di default dei conti pubblici. Ma non è solo Unicredit a festeggiare. Anche Bnl (gruppo Bnp Paribas) si è vista promuovere da un giudizio BBB ad un BBB+ anche grazie al supporto della casa madre. Restano, invece, BBB Mediobanca e Intesa Sanpaolo.
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