La nuova realtà per il prossimo futuro sarà quella di tassi ai minimi, se non negativi. Ecco allora che ci si ritrova a dover seguire regole di mercato potenzialmente capovolte. Quali titoli azionari comprare con i tassi che scendono?
Tassi che scendono: cause e conseguenze
Per capire cosa significano i tassi che scendono è necessario capire perché ci sono e quali conseguenze hanno portato con sé. I tassi bassi voluti dalla maggior parte delle banche centrali negli ultimi anni, sono stati adottati per contrastare la crisi economica mondiale scoppiata nel 2008. Inizialmente nati come misura estrema, si sono poi trasformati in una realtà necessaria per oltre un decennio. Le conseguenze sono state molte, prime tra tutti un’erosione mai vista sui rendimenti. Di tutti i tipi. Tanto da far esplodere la bolla dei titoli a tasso negativo (per il FMI ce ne sarebbero l’equivalente di 34mila miliardi). Un vantaggio, però, per l’azionario che ha registrato l’avvio del più lungo mercato toro della storia.
Come trovare investimenti di valore?
Insomma, per farla breve, si è creato un paradosso e lo scardinamento della regola principe dei mercati. Quella che vede l’antitetico andamento di bond e azioni. Solo partendo da queste premesse è possibile capire perché la maggior parte degli esperti parla dell’azionario come il settore più appetibile in questo momento. Ovvero quello che permette di trovare investimenti di valore in un mercato in cui, di fatto, è difficile trovare un ritorno.
Strategie di investimento con i tassi che scendono
Quali titoli azionari comprare con i tassi che scendono? E soprattutto è possibile organizzare una strategia di investimento con i tassi che scendono? Anche perché per avere una rendita in tempi di magri ritorni, il jolly da giocare resta sempre quello: il dividendo. Purché sia sostenibile ed affidabile. Impresa ardua ma non impossibile. Il suggerimento degli esperti è puntare su mercati specializzati e di nicchia. Meglio ancora se regolamentati.
Titoli azionari da comprare con i tassi che scendono
Un esempio è quello delle utilities focalizzate nel trasporto della materia prima. In Italia i riferimenti possono arrivare su Snam (SRG), Terna o Italgas che possono sfruttare la carta, non indifferente, anche della cedola. Tutti sanno che energia, acqua e gas sono necessarie in tutte le società. Il che offrirà un vantaggio competitivo non indifferente. Contemporaneamente non ci saranno oscillazioni sulle entrate che saranno viste come prevedibili. A tutto vantaggio anche di un (eventuale) dividendo, per chi lo offre. La presenza della cedola, infatti, rafforzerà il valore stesso non solo delle azioni, ma anche dell’intera strategia di investimento.
Approfondimento
Analisi e articoli precedenti sui titoli quotati a Piazza Affari citati nell’articolo