Timori ancora diffusi per i nuovi lockdown

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Le ultime notizie in arrivo da varie parti dell’Europa e del mondo, non aiutano l’ottimismo. Quello che si avvicina è un Natale molto dimesso visti i tanti timori ancora diffusi per i nuovi lockdown. Dalla Francia alla Germania si parla di strette alla circolazione e di chiusure per i negozi e i luoghi di ritrovo. A tutto discapito di un’economia che non può contare nemmeno sulle festività di fine anno per riuscire a riprendersi. Soprattutto adesso che, da Londra, arriva la notizia di una possibile variante del virus. Intanto le uniche novità positive arrivano dalla Cina dove i dati macro della produzione industriale fanno ben sperare. Ma è ancora troppo poco per riuscire a compensare le incertezze all’orizzonte.

I mercati internazionali

Non più tardi delle 14.30 il mercato europeo presentava un aspetto alquanto variegato ma che confermava i timori ancora diffusi per i nuovi lockdown. Infatti il Dax di Francoforte registrava un risultato intorno allo 0,75%, unica eccezione visto che il Cac non andava oltre lo 0,11%, praticamente come il Ftse Mib italiano. Il tutto mentre il Ftse 100 inglese arrivava addirittura a perdere lo 0,63%.

Piazza Affari

Come detto Piazza Affari si salva per poco dal segno meno ma ciò non significa che gli analisti abbandonino il campo. Infatti da Mediobanca valutano degni di un outperform alcuni titoli come Acea (target fissato a 23,50 euro), Enav (5,20 euro), Enel (9,20 euro), Poste Italiane (11 euro) o anche Telecom Italia (MIL:TIT) (0,63 euro) e Unieuro (14,80 euro).

Gli eventi più importanti nel calendario

Agli orari prefissati si può consultare il calendario macroeconomico per leggere l’esito dei dati macroeconomici pubblicati. Tra i dati macroeconomici pubblicati oggi quello da citare su tutti e di cui si è già accennato, è quello riguardante la produzione industriale cinese di novembre. In questo caso si parla di un +7% che conferma la crescita già registrata nella precedente rilevazione al 6,9%. Interessante anche la bilancia commerciale italiana che vede un aumento a 7,57 miliardi di euro rispetto ai precedenti 5,85.

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