Tratto da 120 Anni a Wall Street
“The country has come to feel the same when the Congress in Session as we do when a baby gets hold of the hammer. It’s just a question of how much damage he can do with it before we take it away from him” . D’altra parte durante tutta la storia americana la popolarità del Congresso non è stata mai molto grande, per cui M. F. Ferguson e H. D. Witte si sono chiesti nel loro lavoro “Congress and the Stock Market” del 2006 se l’attività congressuale avesse un impatto sulle performance del mercato azionario. In particolare potrebbe avere un impatto sull’umore degli investitori e, conseguentemente, sulla loro propensione al rischio.
I risultati di questa ricerca (basata sulle quotazioni del DJ dal 1897 al 2004, dello S&P 500 dal 1957 al 2004, del CRSP value-weighted (CRSP-VW) e equal-weighted (CRSP-EW) dal 1962 al 2004) mostrano che c’è una forte correlazione tra l’attività congressuale e le performance dei mercati azionari. In particolare, i giorni in cui il Congresso è riunito hanno performance peggiori rispetto a quando non è riunito. La volatilità, invece, è più elevata. I risultati sono mostrati nella Tabella 33 e Tabella 34, dove la performance giornaliera è espressa in punti base. Nel loro lavoro gli autori hanno anche verificato che tale effetto non sia interamente da attribuire agli effetti stagionali discussi in precedenza. A questo punto l’unica spiegazione plausibile è che tra gli investitori durante le riunioni del Congresso ci sia maggiore incertezza riguardo le tasse e la regolamentazione. Le performance di due portafogli, costruiti con le caratteristiche seguenti sono state studiate e mostrate in Figura 32, tratta dal lavoro citato in precedenza:
• “Out portfolio”: investe 1$ sul DJ quando il congresso non si riunisce ed è cash (guadagnando 1 punto base al giorno) quando è riunito;
• “In portfolio”: investe 1$ sul DJ quando il congresso è riunito ed è cash quanto non lo è.
Poiché l’unica spiegazione di questo effetto sembra essere psicologica, gli autori hanno anche studiato la correlazione tra le performance del mercato azionario e l’indice di gradimento del Congresso valutato attraverso sondaggi tra la popolazione. Anche in questo caso la correlazione trovata è molto forte e gli autori hanno trovato per ogni indice in esame un valore dell’impopolarità del Congresso (“S&P500 breakeven”) tale che per valori superiori la performance nei giorni in cui il Congresso non è riunito è superiore a quando è riunito. Questi valori sono stati stimati essere il 31% per il DJ, il 34% per lo S&P 500, il 32% per il CRSP EW e VW.
Il grado di disapprovazione per il Congresso nel periodo 1963-2004 per lo S&P 500 è mostrato in Figura 33, tratta dal lavoro citato in precedenza.
Sempre legata al Congresso e alla politica americana c’è un’interessante statistica, con dati dal 1901 al 2006, in cui è stato studiato il guadagno medio annuale del DJ in funzione dell’accoppiata partito del Presidente-partito che governa il Congresso. I risultati sono mostrati in Tabella 35, da cui si evince che la migliore accoppiata sia quella di un presidente democratico e un congresso repubblicano. Una possibile spiegazione del Perché le performance siano migliori in situazioni di contrasto è legata al fatto che la condivisione del potere impedisce che vengano adottate legislazioni radicali.