Il Registro generale dei Testamenti restituisce un ritratto fedele delle preferenze dei cittadini italiani in materia di successione. Volendo esplicitare la propria volontà sulla destinazione di un patrimonio ci sichiede: conviene il testamento o la donazione? Chi desidera lasciare ai successori beni immobili, denaro, auto o beni preziosi sceglie per lo più il testamento olografo. Nel 2018, il 77,74% dei testatori ha privilegiato il ricorso al testamento olografo forse perché non implica l’iscrizione al Registro. Il 22,17% degli italiani ha scelto il testamento pubblicato eseguito per atto del notaio e lo 0,09% quello segreto.
Registro generale
In vigore da oggi, 8 febbraio 2020, il Regolamento inerente all’iscrizione per via telematica delle volontà del testatore. Il Consiglio nazionale del Notariato ha fornito uno strumento informativo al cittadino che intenda ratificare le disposizioni ultime sul proprio patrimonio. Si tratta di una Guida per il cittadino intitolata “Successioni Tutelate” che dovrebbe fornire chiavi interpretative e informazioni a supporto del testatore. Dalla guida si possono attingere le norme fiscali vigenti in materia. Ciò perché gli eredi sono tenuti al pagamento di un’imposta di successione che varia a seconda del grado di parentela tra testatore e beneficiario.
Conviene il testamento o la donazione?
Dipende da quando e cosa si intende lasciare. La donazione consente il trasferimento dei propri beni agli eredi in vita. Perché possa ritenersi valida deve essere effettuata con un atto pubblico alla presenza di un notaio e due testimoni. Al pari del testamento, non è esente dall’imposta di successione il cui pagamento grava sul beneficiario. Lo Stato italiano non riconosce validità agli accordi stipulati in vita nel caso in cui il lascito riguardi un’impresa. In tale evenienza non si può disporre in vita della propria successione. L’unica eccezione contemplata va rintracciata nel patto di famiglia con cui il proprietario dell’azienda trasferisce la stessa ai familiari. Con il patto di famiglia si evita il rischio di una parcellizzazione o dispersione dei capitali e delle imprese. Ed è inoltre prevista un’ulteriore agevolazione a tutela degli eredi che dovranno portare avanti l’azienda almeno per un lustro.
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Donazione e famiglie