Ieri la Federal Reserve ha tagliato di 25 punti base il costo del denaro. Quali le conseguenze e soprattutto quali strategie seguire dopo il taglio dei tassi?
Il problema della Fed
Le banche centrali sembrano tutte orientate verso una ripresa dei tagli sui tassi di interesse. La prima, tra le principali, a decidere per questa strada, è stata ieri la Federal Reserve statunitense. Ma a differenza di quanto ci si aspettava, i mercati non sembrano aver gradito. In realtà non è stato tanto il taglio in sé, ampiamente previsto, quanto le prospettive che lo stesso governatore Fed ha disegnato. Il taglio, infatti, non rientra all’interno di una strategia di accomodamento sul lungo termine bensì tra i provvedimenti che, di volta in volta, potranno essere presi (ma anche non presi) a seconda dei dati macro futuri.
L’economia Usa
Insomma: una taglio “precauzionale” per evitare possibili minacce dall’esterno. Anche perché l’economia Usa, a prescindere dai particolari, appare ancora in buona forma. Anzi, ottima se si confronta con il resto delle economie mondiali. Resta il fatto, però, che quello fatto dalla Fed è sempre meno di quello che ci si aspettava. Per Josh Brown, CEO di Ritholtz Wealth Management Powell sta dicendo due cose. La prima è che ci si trova alla metà di un percorso, un ciclo che potrebbe richiedere o meno altri interventi. Un discorso anche, a suo dire, è razionale dal momento che, vista la situazione, è impossibile prevedere cosa fare a dicembre, ovvero l’altra finestra temporale entro la quale è previsto il prossimo, eventuale intervento sui tassi di interesse.
Le previsioni degli analisti
Non bisogna dimenticare, infatti, che uno dei fattori determinanti è la guerra commerciale con la Cina, tuttora in atto, ma che per la fine dell’anno potrebbe essersi risolta. Per Jefferies David Zervos, Chief Investment Officer della divisione macro globale di Jefferies Investment Advisors si dovrà monitorare meglio quadro dell’inflazione. Un quadro che, tra le altre cose, dovrà essere dipinto meglio e con più accuratezza dalle parole di Powell che non è il miglior comunicatore e che, paradossalmente, ha stabilito di fare una conferenza stampa ad ogni incontro per evitare reazioni isteriche sui mercati.
I falchi
David Kelly, capo stratega globale per JP Morgan Asset Management non crede che un taglio dei tassi sia utile. L’inflazione bassa non verrà certo risolta da un taglio di un quarto di punto percentuale, anzi, l’unica conseguenza sarà un aumento eventuale dei mercati finanziari e nessun giovamento all’economia reale. Chi invece è più drastica è Alicia Levine, stratega capo di BNY Mellon secondo cui si sarebbe invece dovuto tagliare tutto di 50 punti base per riuscire a dare una mano ad un dollaro che, secondo lei, è ancora troppo pesante.