Quali e quante sono le tasse sul trading online di cui è necessario tenere conto? Il trading online può essere un’attività molto redditizia, ma non bisogna mai dimenticare che tecnicamente è un’attività di compravendita a tutti gli effetti, e per questo soggetta a tassazioni ben definite. Le imposte di cui parliamo riguardano i proventi che derivano dall’attività di investimento sui mercati finanziari.
Iniziamo dalle basi, chiarendo, per i neofiti, il concetto di trading online. È l’insieme delle operazioni di vendita e di acquisto di titoli di borsa effettuati tramite società, detti broker, che mettono a disposizione dell’utente un software-piattaforma in grado di gestire online tali operazioni. Nella giungla dei broker, il mio consiglio è sempre quello di sceglierne uno “regolamentato”, per non incorrere in spiacevoli sorprese.
Come si pagano le tasse sul trading? A livello fiscale la normativa contempla due regimi di tassazione dei proventi.
Regime amministrato
Il meccanismo adottato nel regime amministrato è quello della tassazione sostitutiva. Le plusvalenze realizzate devono essere dichiarate direttamente dal broker o intermediario, sotto forma di ritenuta alla fonte. Il regime amministrato si applica sia alle plusvalenze che derivano dalla cessione di partecipazioni non qualificate e sia a quelle derivanti da cessione di titoli finanziari, come indicato nell’articolo 67 del TIUR (Testo unico delle imposte sui redditi).
Regime dichiarativo
Con il sistema dichiarativo spetta all’investitore effettuare il calcolo e versare le imposte. Tutto ovviamente attraverso la dichiarazione dei redditi (Modello Redditi Persone Fisiche). Per chi avesse poca dimestichezza in materia di dichiarazione, va detto subito che il quadro da compilare e RT e precisamente il rigo 41, dove si trova la voce “altri redditi diversi di natura finanziaria”. Anche nel caso del regime fiscale dichiarativo l’inquadramento di riferimento è quello che fa capo all’articolo 67 del TIUR. L’inquadramento fiscale di questa particolare tipologia di reddito è quindi quello dei redditi diversi di cui agli articoli 67 e seguenti del TUIR.
Modalità di attuazione
I due regimi di attuazione si applicano in due diverse situazioni.
Se il broker/gestore/intermediatore finanziario ha sede legale o operativa in Italia, si applica il regime amministrato. Il trader, di conseguenza, ottiene proventi già al netto del 26% di tassazione.
L’altra opzione, ovvero il regime dichiarativo, si attua qualora il broker abbia la sua sede legale o operativa all’estero.
In conclusione possiamo notare come sia importante la sede legale e operativa del broker per decidere quale scegliere tra le miriadi esistenti per valutare le tasse sul trading online . In accordo con la tipologia di regime che si preferisce.
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