Lunedì 18 novembre sarà nero in tutti i sensi per le imprese e il popolo delle partite Iva non solo dal punto di vista meteorologico ma anche perchè è l’ultimo giorno utile per il versamento delle tasse. Secondo uno studio lunedì 18 novembre nelle casse dello Stato entreranno 26,9 miliardi di euro, una cifra vicina alla prossima manovra di bilancio.
Molti per onorare il debito con lo Stato hanno dovuto ricorrere ad investire liquidità accantonata (per chi è stato più solerte) o a chiedere un prestito alla Banca visto che uno dei maggiori problemi economici è la mancanza di liquidità per piccole e micro aziende che esplode con tutta la sua veemenza in occasione del pagamento delle tasse.
La mannaia pressione fiscale
Le imprese italiane devono sopportare una pressione fiscale vicina al 51,9% mentre la media in Europa è del 42,8%.
Tutto ciò è dovuto anche da un dato incontrovertibile: lo Stato pretende le tasse ma nel contempo la pubblica amministrazione è la peggiore pagatrice d’Europa.
Per chi non pagherà le tasse
Non tutti ce la faranno a pagare il dovuto. Le multe sono dietro l’angolo. Le imprese e gli autonomi dovranno versare un +1% per ogni giorno di ritardo fino al 15esimo giorno. Entro i novanta giorni la maggiorazione sarà del 15%. Per chi non paga proprio l’aumento è del 30%. Ma vicino a questi aumenti c’è da aggiungere gli interessi legali +0,8%.
Ravvedimento operoso
Le tasse non pagate potranno essere ridimensionate con il “ravvedimento operoso”. La multa sarà ridotta tra 1/5 e 1/10.
Novembre sempre più tasse
Non c’è solo questa scadenza. Entro il 30 novembre, pardon il 2 dicembre, le aziende dovranno corrispondere allo Stato la seconda o unica rata degli acconti Irpef, Irap e Inps. Le società di capitali si apprestano a saldare invece la seconda o unica rata degli acconti Ires e Irap.